Astrologia e magia nella medicina dei secoli XV e XVI
Area 03 – Scienze chimiche
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SINTESI
La vasta eredità magico–astrologica antica e medievale, le dottrine ermetiche filtrate attraverso le opere bizantine giunte in Italia con la caduta di Costantinopoli e il crescente interesse per la cabala ebraica, divulgatasi in Europa dopo la cacciata degli ebrei dalla Spagna, determinarono la diffusione di un particolare tipo di magia: la magia naturale, una scienza dotta che si differenziava nettamente dalla negromanzia, dall’esorcismo o dal volgare commercio con il diavolo. Il mago rinascimentale era colui che leggeva nelle stelle la storia umana, era il sapiente per eccellenza in grado di interpretare i segni del cielo intesi come messaggio divino. In questo clima di misteri e oscure dottrine filosofiche compare la figura del medico–mago affaccendato negli antri bui della sua officina, con filtri e alambicchi, alla ricerca del potere per guarire tutti i mali. Specialmente il ’500 fu un secolo di astrologi e alchimisti che ricercavano la pietra filosofale e il modo di produrre la materia vivente. Docenti di arti magiche sotto le spoglie di clerici vagantes, ma anche avventurieri, indovini e imbroglioni, percorrevano l’Europa da un capo all’altro vendendo oroscopi e vantando arcane conoscenze paranormali. Erano le contraddizioni dell’età della Riforma e della conquista del Nuovo Mondo, un’epoca in cui si cominciava ad avere una conoscenza sperimentale della natura, ma in cui si continuava anche a fare affidamento su quella “magia naturale” come unico strumento del dominio umano sulle forze occulte.
pagine: | 236 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-1503-9 |
data pubblicazione: | Maggio 2018 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Tradizione e innovazione, territorio e salute | 9 |
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