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Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Da troppo tempo la nostra cultura è scissa e dispersa in cammini separati, in competenze che si ritagliano autonome metodologie e in universi disciplinari e istituzionali che procedono senza porsi il problema del fondamento comune a tutti i saperi e di che cosa propriamente significhi “sapere”.
Il libro propone di ravvisare tale fondamento nella pratica del discorso, muovendo dalle intuizioni del senso comune dei popoli, rivendicato da Vico, primo grande studioso del mito; e poi delle conoscenze precategoriali studiate dall’ultimo Husserl. Il discorso viene analizzato e svolto come luogo originario della formazione antropologica.
Esso rende possibile la vita sociale degli umani, con i suoi simboli e le sue verità sempre provvisorie e in cammino.
Nel contempo proprio la strumentalità dei discorsi e gli intrecci con il fare di tutti e di ciascuno innescano una sorta di potere invisibile che governa, in ogni tempo, i saperi, le opinioni, le verità universali e oggettive e i soggetti che le coltivano.

SINTESI