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Partendo da note affermazioni di René Alleau riguardo al simbolo, la poetica dello “sguardo fresco” di Sohrā b Sepehri (1928-1980) si esplicita nell’idea che l’ “occhio simbolico” o i sensi simbolici del poeta siano capaci di percepire il modello primord iale degli oggetti della visione. Il simbolo in Sepehri è posto in relazione con un mondo che sta oltre la realtà conosciuta, con il sacro. La dimensione sacrale, come accadeva anche in Ne ẓāmi (XIIXIII sec.), è sentita in stretto contatto con lo spirito della poesia. Gli uccelli nella poesia sepehriana, con il loro volo in un cielo simbolico, con il loro nido su alberi simbolici, con il loro canto simbolico e con la loro esplicita insistita relazione con l’oscurità, rappresentano la pura poesia, e in quanto tali appaiono sovente ombrosi e indefiniti. Le tenebre sembrano a Sepehri non solo uno stimolo alla Poesia ma anche la sua vera patria. Altro motivo in relazione con la simbolica aviaria indagato nell’articolo è quello del bambino e del gioco, l’uno e l’altro, come suggerisce Freud, rievocanti la poesia in quanto ‘realtà altra’. In sostanza, l’occhio simbolico in Sepehri, o in altri termini l’occhio spirituale, viene a coincidere con la visione poetica
pagine: 51-68
DOI: 10.4399/97888548951575
data pubblicazione: Luglio 2016
editore: Aracne