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L’articolo si propone di inquadrare e documentare il fenomeno recente della presenza in Italia di autori di origini iraniche che, anche dopo decenni di permanenza, continuano a scrivere e pubblicare poesia nella loro lingua madre, il neopersiano (farsi). Non si tratta propriamente di Migranten Literatur, poiché gli autori presi in considerazione non scrivono (o non scrivono soltanto) nella lingua del paese ospite, bensì si portano dietro la propria tradizione letteraria e configurano piuttosto un caso di “scrittura migrata” dal paese d’origine a quello di destinazione. L’articolo è completato da una breve antologia con brani poetici di Nosrat Panahi Nejad, Faezeh Mardani e Nahid Norozi (Ayené)
pagine: 141-177
DOI: 10.4399/978885489515711
data pubblicazione: Luglio 2016
editore: Aracne