Nei romanzi di Amin Maalouf, la scrittura e il mare sono intimamente legati all’interno della finzione narrativa. La scrittura attinge nel mare un’energia, simile a questo flusso che l’attraversa, che si ritrae, e che tuttavia non cessa mai di accompagnarla nel suo avanzare, nel suo ricercare. Il mondo romanzesco di Amin Maalouf funziona come un sistema chiuso; il lettore assiste alla costruzione di un universo governato dalle leggi di una poetica originale, che si fonda sulla disseminazione del protagonista nelle altre istanze del testo. Tutti i personaggi finiscono col prendere il mare. Le traversate sono così vissute come esperienze irrinunciabili da parte di questi personaggi– viaggiatori, incessantemente travolti dall’avventura. La valorizzazione di questo spazio marittimo si fa espressione di un universo privo di barriere nel quale il mare si presenta come un territorio indomabile, ma nondimeno condiviso da tutti, e che non appartiene a nessuno.