
Studi di diritto europeo e comparato
Direttore | Mario Serio |
Comitato scientifico | Domenico Amirante, Roberto Giovanni Conti, Angela Del Vecchio, Massimo Papa, Gian Maria Piccinelli, Antonino Procida Mirabelli Di Lauro, Antonello Tancredi |
Vi sono espressioni che ormai fanno parte della letteratura giuridica dalle origini meno classiche di quelle che accompagnano molti altri oggetti dello studio del diritto. Tra queste l’espressione “Diritto europeo”, pur non vantando radici storiche salde e diffuse, ha guadagnato ben presto credibilità, prestigio e riconoscimento di notevole utilità pratica. Ciò è accaduto perché il diritto europeo non è soltanto locuzione che alluda a un corpo normativo completamente o parzialmente definito e, comunque, in grado di esprimere valori e principi originali e innovativi; esso rappresenta anche un simbolo e una speranza. Il simbolo è quello dell’armonia e dell’unità tra popoli appartenenti a una circoscritta area geografica, che attraverso atti costitutivi e trattati hanno senza incertezze imboccato la strada della cooperazione e del ripudio dei conflitti. La speranza è che questo patrimonio ideale si possa trasformare nell’edificazione di un corpo normativo, già in buona parte abbozzato, che, senza sacrificare le identità e le tradizioni nazionali, si presti a costituire uno strumento, comune ai popoli che vi si riconoscono, rivolto alla disciplina dei rapporti interordinamentali e interindividuali in una prospettiva di uniformità e omogeneità. E allora, l’espressione diritto europeo, più che frutto di una scelta culturale, appare il prodotto di una necessità scientifica, quella di designare studi e scritti che aspirano a descrivere, interpretare, modellare le sempre più vaste aree di pensiero giuridico che si vanno assestando attorno all’Europa. Da questo punto di vista gli studi di diritto europeo recuperano, in virtù della modernità e ariosità del loro motivo ispiratore, quel minor grado di storicità che appartiene ad altri collaudati settori dello scibile giuridico. Tanto intensa e pervasiva è la presenza del diritto europeo oggi che la sua declinazione in senso scientifico si manifesta continuamente e con rilevanza di risultati. Questa collana nasce prendendo atto della necessità di raccogliere riflessioni e saggi di impianto monografico che si concentrino non soltanto su temi riconducibili al perimetro del diritto europeo, ma che soprattutto respiriano il simbolo e la speranza di cui si è detto, spaziando in tutti i possibili luoghi di esplicazione del diritto europeo, comunitario e non. Si è così scelto di intitolare la collana evocando il diritto europeo come suo ambito oggettivo. I contributi che saranno pubblicati sono auspicabilmente rivolti all’inveramento dell’istanza europeistica nei diritti nazionali e al coordinamento del livello sovrastatuale con quello statuale. L’aspirazione è quella di favorire la circolazione di opere che attorno a un’idea di sovranità nazionale, inviolabile e suprema, si concili in armonia e pace con quella di un luogo fisico e giuridico, l’Europa, nel quale i popoli convivano con rispetto e solidarietà.

SINTESI
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