Oltre ogni ragionevole dubbio
Commenti e atti di processi celebri raccolti
da Alfredo Gaito, Giorgio Spangher e Paolo Tonini
«Oltre ogni ragionevole dubbio»
Una nuova Collana


Il processo penale ha sempre attirato l’attenzione non solo degli operatori di giustizia ma in generale delle comunità nelle quali si svolgeva la vicenda. La storia, poi, è contrassegnata da processi celebri che hanno visto sullo sfondo questioni di forte impatto nella evoluzione della società, segnandone gli sviluppi. Il processo penale, sia nelle democrazie che nei regimi totalitari, resta sempre lo strumento con il quale si regolano i rapporti tra autorità e libertà.
C’è sempre bisogno del processo, ancorché diversamente modellato, per affermare la verità di quanto accaduto, tanto rispetto alle parti più direttamente coinvolte e/o interessate quanto nei confronti della intera collettività.
Naturalmente non ogni vicenda processuale assume un significato tale da interessare la comunità. In alcuni casi, ciò accade e l’opinione pubblica è coinvolta anche emotivamente nelle dinamiche investigative, prima, e decisorie, poi. Le ragioni per le quali ciò accade sono davvero le più varie e stilarne un catalogo sarebbe un fuor d’opera. Il più delle volte, il dato è costituito dalla non piena convinzione che le vere dinamiche dell’episodio criminoso siano quelle ricostruite dagli organi inquirenti e dai giudici del processo.
L’interesse per una vicenda che già di per sé appaia rilevante per le intrinseche modalità del fatto delittuoso, oramai, è oltremodo alimentato dal circuito mediatico che di fatto spesso finisce per scorrere parallelo, se non addirittura per sovrapporsi con la vicenda processuale, fino a prevaricarla. Questo aspetto, già presente in alcune isolate vicende processuali del passato (si pensi ai leading cases dell’Italia della rinascita: il processo ai coniugi Bebawi, il processo a Fenaroli e a Ghiani), si è intensificato in questi ultimi tempi (la mente spazia dal delitto di Garlasco al processo a Salvatore Parolisi, passando per il giallo di via Poma e per il processo a Scattone e Ferraro per i fatti dell’istituto di Filosofia del Diritto all’Università Sapienza di Roma). Alcune vicende di forte impatto sull’opinione pubblica hanno determinato una accentuata spettacolarizzazione delle investigazioni e dei dibattimenti, non senza indagini televisive parallele e vere e proprie operazioni anatomiche dei vari passaggi processuali, non disgiunti da contrapposizioni tra innocentisti e colpevolisti. A quest’ultimo dato non sono estranee certe (più o meno sottili) strategie difensive tese ad orientare l’opinione pubblica.
In questo panorama, anche al fine di superare una informazione troppo spesso fuorviata dai media (e talvolta addirittura inquinata da improbabili sedicenti esperti), è nata l’idea di una nuova Collana di libri che apporti un contributo interpretativo eclettico di questi processi. Muovendo dai dati processuali letti e interpretati in modo interdisciplinare e polifonico si vorrebbe condurre il lettore ad una ricostruzione logicamente corretta dei fatti e degli esiti processuali. Invero, al di là delle intuizioni e delle ipotesi ricostruttive, il processo penale è governato dal principio di legalità e la sentenza che ne segna l’epilogo deve essere deliberata alla stregua del canone della fedeltà alle prove ritualmente acquisite nel rispetto del metodo dialettico. Regola aurea del processo criminale oltre le ipotesi, è la regola del dubbio ragionevole, che esclude ogni giudizio di responsabilità ogni qualvolta non sia stata conseguita certezza. Ecco la ragione del nome attribuito a questa nuova Collana editoriale e del proposito non soltanto divulgativo ma anche culturale e scientifico che vi è sotteso.

Alfredo Gaito
Giorgio Spangher
Paolo Tonini
SINTESI
PUBBLICAZIONI
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