Collana del Master “Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente”
Direttore | Claudio Moffa |
Comitato scientifico | Bruno Amoroso, Paolo Bargiacchi, Massimo Campanini, Franco Cardini, Antonio Giulio Maria de Robertis, Ugo Frasca, Umberto Melotti, Augusto Sinagra, Daniele Ungaro |
Questa collana è l’espressione editoriale del Master “Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente”, un corso di studi caratterizzato da un approccio multidisciplinare e plurale, e da uno scavo “a 360 gradi”, come scrive il suo fondatore e direttore Claudio Moffa in un servizio de “Il Sole 24 ore” del giugno 2015 dedicato ai corsi specialistici nelle Università italiane.
Inaugurato il 6 febbraio 2006 con una prolusione di Giulio Andreotti sulla figura di Enrico Mattei, il Master è giunto alla sua nona edizione, forte di una lunga serie di conferenze e convegni che hanno visto succedersi le voci più diverse e autorevoli di storici, giuristi, sociologi, giornalisti, intellettuali, testimoni, tutti specialisti dei complessi e variegati temi dell’area mediorientale. Tra i docenti: i magistrati Forleo, Priore, Scordamaglia, i giuristi internazionalisti e avvocati Sinagra, Bargiacchi, Barletta-Caldarera, Marinelli, i giornalisti Chiesa, Cucchiarelli, Micalessin, Salerno, Tramballi; storici del Medio Oriente antico, dell’Islam e delle Relazioni Internazionali come Cardini, Campanini, De Robertis, Pizzigallo, Ilan Pappe e l’archeologo Matthiae; sociologi come Melotti e Ungaro; e poi ancora intellettuali come Israel Shamir e Gilad Atzmon, o figure della diplomazia internazionale – oltre ad Andreotti – come Samir Al Kassir (Siria), Mordechay Levy (Israele), Vittorio Dan Segre (Israele), Antonio Napolitano e Abolfazl Zohrevand (Iran). Tante le voci, tanti i temi – articolati in cinque moduli: Storia e Geopolitica, Culture e Religioni, Diritto internazionale e umanitario, Economia, Mass media e informazione – ma tanti anche gli scacchieri trattati, oltre le frontiere geografiche di un “Medio Oriente” che – un po’ come il “Mediterraneo” di Braudel – non è riducibile a criteri puramente confinari: da cui il modulo più volte sperimentato “Il Medio Oriente fuori del Medio Oriente”, che si tratti dell’islamismo ceceno o africano, della Georgia di Gigashvili, o degli Stati Uniti divisi tra Israeliani e Arabi; o del fenomeno terribile proprio perché globalizzato, del terrorismo “islamico”. Una complessità nella complessità, che richiede alte competenze, per un percorso di ricerca e una didattica professionali e libere.
Programma del Master 2016
Inaugurato il 6 febbraio 2006 con una prolusione di Giulio Andreotti sulla figura di Enrico Mattei, il Master è giunto alla sua nona edizione, forte di una lunga serie di conferenze e convegni che hanno visto succedersi le voci più diverse e autorevoli di storici, giuristi, sociologi, giornalisti, intellettuali, testimoni, tutti specialisti dei complessi e variegati temi dell’area mediorientale. Tra i docenti: i magistrati Forleo, Priore, Scordamaglia, i giuristi internazionalisti e avvocati Sinagra, Bargiacchi, Barletta-Caldarera, Marinelli, i giornalisti Chiesa, Cucchiarelli, Micalessin, Salerno, Tramballi; storici del Medio Oriente antico, dell’Islam e delle Relazioni Internazionali come Cardini, Campanini, De Robertis, Pizzigallo, Ilan Pappe e l’archeologo Matthiae; sociologi come Melotti e Ungaro; e poi ancora intellettuali come Israel Shamir e Gilad Atzmon, o figure della diplomazia internazionale – oltre ad Andreotti – come Samir Al Kassir (Siria), Mordechay Levy (Israele), Vittorio Dan Segre (Israele), Antonio Napolitano e Abolfazl Zohrevand (Iran). Tante le voci, tanti i temi – articolati in cinque moduli: Storia e Geopolitica, Culture e Religioni, Diritto internazionale e umanitario, Economia, Mass media e informazione – ma tanti anche gli scacchieri trattati, oltre le frontiere geografiche di un “Medio Oriente” che – un po’ come il “Mediterraneo” di Braudel – non è riducibile a criteri puramente confinari: da cui il modulo più volte sperimentato “Il Medio Oriente fuori del Medio Oriente”, che si tratti dell’islamismo ceceno o africano, della Georgia di Gigashvili, o degli Stati Uniti divisi tra Israeliani e Arabi; o del fenomeno terribile proprio perché globalizzato, del terrorismo “islamico”. Una complessità nella complessità, che richiede alte competenze, per un percorso di ricerca e una didattica professionali e libere.
Programma del Master 2016
SINTESI