Gruppo dei Dieci
Per una unione europea più dinamica e forte
Per una unione europea più dinamica e forte
Coordinatore | Flavio Mondello |
Componente | Achille Albonetti, Piero Calamia, Rocco Antonio Cangelosi, Carlo Dell’Aringa, Luigi Vittorio Ferraris, Gerardo Mombelli, Luigi Paganetto, Filippo Maria Pandolfi, Enrico Pietromarchi, Virginio Rognoni, Enrico Vinci |
Membro di diritto | Giovanni Dessì |
Inviato permanente | Giovan Battista Verderame |
Invitato permanente | Nicola Antonetti |
Il “Gruppo dei 10”, avviato con la presidenza dell’ Amb. Cesidio Guazzaroni, è composto da personalità ed esperti di politica internazionale, che in gran parte e per lungo tempo sono stati attori, con ruoli diversi, del processo di integrazione europeo. Il Gruppo si ispira a 4 forti convinzioni: a) Necessità di una rapida e profonda evoluzione del sistema comunitario, verso una Unione reale tra popoli europei animati da uno stesso ideale. L’obiettivo deve essere quello di consolidare la cittadinanza europea, assicurare un duraturo progresso economico e sociale, rafforzare l’identità e l’indipendenza dell’Europa, promuovere la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo. E ciò in coerenza con gli ideali, i principi ed i valori che hanno ispirato i Padri fondatori. b) Difficoltà di gestire, con le regole attuali, una Unione che ha accolto progressivamente Paesi molto differenti tra loro; conseguente necessità di estendere il voto a maggioranza e di razionalizzare il funzionamento delle Istituzioni, in particolare del Parlamento, della Commissione e del Consiglio, senza alterare quel loro equilibrio che rappresenta l’originalità della Comunità. c) Impegno nel non compiere passi indietro, ma anche nel non legare il processo integrativo al ritmo di chi, per varie motivazioni oggettive, è più lento; consentire quindi ai Paesi più motivati e disponibili di fungere da traino per raggiungere prima quegli obiettivi già peraltro accettati unanimemente. Il metodo delle cooperazioni intergovernative più avanzate tra alcuni Stati membri, già previsto dal Trattato, deve essere reso più agevole e capace di estendersi a tutti i settori dell’integrazione. È inoltre necessario mantenerlo nell’ambito istituzionale dell’Unione Europea. In questo modo sarà possibile trasformare gradatamente i diversi interessi nazionali in interessi comunitari. d) Rilevanza della Carta dei fondamentali valori individuali, sociali e collettivi, modernamente interpretati, che costituiscono l’attuale base comune di libertà dell’Unione. Questa esigenza è ancor più evidente con l’ingresso di altri Paesi europei, alcuni dei quali provengono da diverse esperienze costituzionali.
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