Filosofia e Sociologia
I punti di contatto, così come quelli di possibile differenza (e quindi di confronto, a partire dei rispettivi statuti disciplinari) tra filosofia e scienze sociali sono moltissimi. La filosofia analitica e la filosofia del linguaggio lavorano sui concetti, cosa che anche lo scienziato sociale dovrebbe sempre fare, definendo o ridefinendo i concetti che usa, anche quando e proprio quando questi vengono usati dal senso comune. L'epistemologia ha vaste aree di sovrapposizione con le scienze sociali empiriche: il criterio di demarcazione tra scienza e non scienza, le condizioni di accettabilità delle proposizioni scientifiche, in genere i contributi di Popper, Lakatos, Hempel e di tanti altri filosofi della scienza sono essenziali per lo scienziato sociale così come per quello naturale. La filosofia politica e la teoria politica hanno a loro volta aree di contatto o intersezione con la scienza politica, così come la filosofia del diritto e la teoria generale del diritto con la sociologia giuridica.
In tutti i campi suddetti l'interazione tra filosofia e scienze sociali potrebbe e dovrebbe essere feconda e cooperativa, visti gli interessi comuni. Vi sono poi anche casi di competizione, così come casi di incomunicabilità.
Quanto a questi ultimi, ricercatori sociali senza spessore teorico e senza consapevolezza e rigore sul piano metodologico non saranno buoni interlocutori per il filosofo (né per altri). Anche il filosofo corre dei rischi, di segno opposto. Una speculazione orientata prevalentemente alla metafisica, del tutto disancorata dalla vita concreta (e come tale incapace di offrire spunti per leggere le trasformazioni del contemporaneo), porta anch'essa all'incomunicabilità.
Vi può anche essere competizione. Sono fioriti, di recente, contributi a firma di filosofi dedicati al telefonino, all'Ipad, all'Ikea e così via. D'altro canto, si hanno anche contributi di studiosi noti come sociologi, impegnati a interpretare la società contemporanea (moderna o post-moderna che dir si voglia), che tuttavia sono sforniti di ipotesi controllabili e di un'appropriata considerazione di dati empirici. In casi del genere, il sociologo diventa in effetti un filosofo della società, mentre il filosofo pretende di essere un osservatore delle trasformazioni della vita sociale. In entrambe le eventualità, i prodotti possono risultare interessanti dal punto di vista dell'industria culturale, ma difficilmente avranno un alto valore nei rispettivi ambiti disciplinari.
Ecco dunque che sussistono tante ragioni, sia tradizionali sia recenti, in virtù delle quali filosofia e sociologia si incontrano, dialogano, talvolta si scontrano, talvolta si contendono argomenti e audiences. Ecco perché può essere utile e stimolante affrontare tali rapporti in questa collana su Filosofia e Sociologia.
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