deGENERE
Collana di studi teologici e religiosi
Collana di studi teologici e religiosi
| Direttore | Marinella Perroni |
| Comitato scientifico | Renata Bedendo, Stefanie Knauss, Cristina Simonelli, Rita Torti, Adriana Valerio |
Senza questo sale è insipida ogni sapienza.
EFREM IL SIRO
In un momento in cui una profonda revisione dell’antropologia, anche religiosa e teologica, impone di considerare la differenza sessuale e l’appartenenza di genere come un elemento ineludibile della comprensione dell’essere uomini e donne all’interno dei diversi contesti vitali e storici, la collana vuole rappresentare uno spazio di approfondimento e di discussione. Categoria del vivere e del pensare, il “genere” rappresenta un punto di vista che favorisce il ripensamento dell’esperienza religiosa individuale e collettiva e della riflessione teologica sullo sfondo della ricerca di ciò che oggi donne e uomini considerano autenticamente umano. La collana prevede la pubblicazione di almeno due volumi l’anno (di cui è possibile che uno sia in traduzione). La valutazione della compatibilità di ciascun volume con l’impostazione della collana è a discrezione di un comitato scientifico.
Nota per gli Autori
Il comitato scientifico della collana di studi teologici e religiosi “deGENERE” si riserva di valutare la compatibilità dei testi proposti per la pubblicazione sulla base dei seguenti criteri:
– Una sensibilità alla differenza sessuale e all’appartenenza di genere va sempre supportata con il riferimento a una solida bibliografia. Essa non deve essere “neutrale” nel doppio significato: deve far funzionare una certa ermeneutica del sospetto nei confronti della tradizione, che va sempre interrogata facendo attenzione al genere anche quando la domanda è imprevista; deve rimandare alle ricerche di autori e di autrici che hanno contribuito a ripensare le tradizioni religiose e teologiche.
– I testi devono far emergere le costruzioni culturali del maschile e del femminile e il loro impatto sull’esperienza religiosa e sulla riflessione teologica. Non possono essere indifferenti alla corporeità che è e resta il luogo anche simbolico dell’esperienza. Ciò significa prestare attenzione sia al corpo, sia alle pratiche come forme concrete in cui le idee diventano storia, sia al corpo sociale ed ecclesiale che della riflessione teologica e religiosa sono gli ambiti primari.
– I testi devono manifestare l’esigenza di superare, anche in ambito teologico, la logica della specificità identitaria del maschile e del femminile come a priori assolutizzati e presentare la ricerca di genere come campo di interlocuzione e discussione dei temi e dei problemi.
EFREM IL SIRO
In un momento in cui una profonda revisione dell’antropologia, anche religiosa e teologica, impone di considerare la differenza sessuale e l’appartenenza di genere come un elemento ineludibile della comprensione dell’essere uomini e donne all’interno dei diversi contesti vitali e storici, la collana vuole rappresentare uno spazio di approfondimento e di discussione. Categoria del vivere e del pensare, il “genere” rappresenta un punto di vista che favorisce il ripensamento dell’esperienza religiosa individuale e collettiva e della riflessione teologica sullo sfondo della ricerca di ciò che oggi donne e uomini considerano autenticamente umano. La collana prevede la pubblicazione di almeno due volumi l’anno (di cui è possibile che uno sia in traduzione). La valutazione della compatibilità di ciascun volume con l’impostazione della collana è a discrezione di un comitato scientifico.
Nota per gli Autori
Il comitato scientifico della collana di studi teologici e religiosi “deGENERE” si riserva di valutare la compatibilità dei testi proposti per la pubblicazione sulla base dei seguenti criteri:
– Una sensibilità alla differenza sessuale e all’appartenenza di genere va sempre supportata con il riferimento a una solida bibliografia. Essa non deve essere “neutrale” nel doppio significato: deve far funzionare una certa ermeneutica del sospetto nei confronti della tradizione, che va sempre interrogata facendo attenzione al genere anche quando la domanda è imprevista; deve rimandare alle ricerche di autori e di autrici che hanno contribuito a ripensare le tradizioni religiose e teologiche.
– I testi devono far emergere le costruzioni culturali del maschile e del femminile e il loro impatto sull’esperienza religiosa e sulla riflessione teologica. Non possono essere indifferenti alla corporeità che è e resta il luogo anche simbolico dell’esperienza. Ciò significa prestare attenzione sia al corpo, sia alle pratiche come forme concrete in cui le idee diventano storia, sia al corpo sociale ed ecclesiale che della riflessione teologica e religiosa sono gli ambiti primari.
– I testi devono manifestare l’esigenza di superare, anche in ambito teologico, la logica della specificità identitaria del maschile e del femminile come a priori assolutizzati e presentare la ricerca di genere come campo di interlocuzione e discussione dei temi e dei problemi.
SINTESI
PUBBLICAZIONI
