Cultura del colore
Il pensiero cromatico attraverso teorie, protagonisti esperienze, progetti
Il pensiero cromatico attraverso teorie, protagonisti esperienze, progetti
Direttore | Anna Marotta, Rossana Netti |
Comitato scientifico | Aldo Bottoli, Osvaldo Da Pos, Marco Gaiani, Ángela García Codoñer, Lia Luzzatto, Anna Osello, Lia Maria Papa, Renata Pompas, Narciso Silvestrini, Francesca Valan |
Se (nella più generale Cultura della Visione) leggi e criteri, risultati ed esiti non sono mai casuali, lo stesso accade per tutti i fenomeni interessati dal colore e per i conseguenti processi di analisi e progetto ad esso legati, in ogni esperienza, in ogni manifestazione.
Malgrado la ricchezza e la molteplicità dei contributi apportati da un ideale dibattito plurisecolare, fino alla seconda metà del secolo scorso (in molti campi, che non comprendono quello dell’arte) la pratica e l’impiego del colore apparivano sicuramente meno diffusi e articolati, così come il concetto di “pensiero cromatico”.Il susseguente sviluppo economico sociale, con l’avanzare della civiltà dell’immagine (anche nel web), ha portato alla diffusione dell’uso – se non dell’abuso – di una prassi cromatica non sempre consapevolmente progettata e valutata, anche dal punto di vista estetico, culturale ed etico. Si può anzi affermare che spesso il “progetto cromatico” appaia staccato da qualsiasi tipo di conoscenza specialistica nel settore e quindi vissuto in termini di assoluta inconsapevolezza. Il colore non è solo (semplicemente) fenomeno percettivo, ma – fra l’altro – un linguaggio formale con relativi codici visivi e regole, a molti ignoto. Da qui la profonda esigenza di sviluppare e disseminare una appropriata educazione al colore, secondo i molteplici approcci metodologico–disciplinari implicati, con le conseguenti applicazioni.
In questo senso, meritorie appaiono le iniziative e l’operato di istituzioni quali l’Associazione Internazionale del Colore, con l'affiliato Gruppo Italiano del Colore.
Fra gli obiettivi principali della collana, va ricordato l'intento di valorizzare la piena autonomia e caratterizzazione scientifica della materia, nella convinzione che la Cultura Cromatica – con le relative teorie – possa costituire una dimensione originale nella “visione del mondo”, anche se, per converso, si delinea sempre più la trasversalità dell’esperienza del colore, che connette i più disparati campi del sapere scientifico e artistico.
Fra le rinnovate istanze di approccio specialistico, la collana si configura anche quale spazio privilegiato per nuove riflessioni sull’analisi comparata delle teorie cromatiche (con rispettivi Autori) confermate quale patrimonio di conoscenza da riscoprire in modo più maturo.
Tale preziosa eredità (con cui confrontarsi, nel pensiero e nella prassi, in arte, architettura, città, paesaggio, etica, etc...) viene proposta quale strumento irrinunciabile per meglio aiutare a sistematizzare i processi mentali e culturali che hanno contribuito a generare la Cultura Cromatica, per mettere a fuoco in termini più consapevoli il concetto, l’analisi e l’interpretazione del colore, in una dimensione più ampia e approfondita, etica e partecipata: dunque non solo laboratorio di saperi ed esperienze passate o contemporanee, ma patrimonio denso di valenze non trascurabili in qualsiasi attuale processo di conoscenza e/o valutazione del colore, sia di analisi che di progetto.
Malgrado la ricchezza e la molteplicità dei contributi apportati da un ideale dibattito plurisecolare, fino alla seconda metà del secolo scorso (in molti campi, che non comprendono quello dell’arte) la pratica e l’impiego del colore apparivano sicuramente meno diffusi e articolati, così come il concetto di “pensiero cromatico”.Il susseguente sviluppo economico sociale, con l’avanzare della civiltà dell’immagine (anche nel web), ha portato alla diffusione dell’uso – se non dell’abuso – di una prassi cromatica non sempre consapevolmente progettata e valutata, anche dal punto di vista estetico, culturale ed etico. Si può anzi affermare che spesso il “progetto cromatico” appaia staccato da qualsiasi tipo di conoscenza specialistica nel settore e quindi vissuto in termini di assoluta inconsapevolezza. Il colore non è solo (semplicemente) fenomeno percettivo, ma – fra l’altro – un linguaggio formale con relativi codici visivi e regole, a molti ignoto. Da qui la profonda esigenza di sviluppare e disseminare una appropriata educazione al colore, secondo i molteplici approcci metodologico–disciplinari implicati, con le conseguenti applicazioni.
In questo senso, meritorie appaiono le iniziative e l’operato di istituzioni quali l’Associazione Internazionale del Colore, con l'affiliato Gruppo Italiano del Colore.
Fra gli obiettivi principali della collana, va ricordato l'intento di valorizzare la piena autonomia e caratterizzazione scientifica della materia, nella convinzione che la Cultura Cromatica – con le relative teorie – possa costituire una dimensione originale nella “visione del mondo”, anche se, per converso, si delinea sempre più la trasversalità dell’esperienza del colore, che connette i più disparati campi del sapere scientifico e artistico.
Fra le rinnovate istanze di approccio specialistico, la collana si configura anche quale spazio privilegiato per nuove riflessioni sull’analisi comparata delle teorie cromatiche (con rispettivi Autori) confermate quale patrimonio di conoscenza da riscoprire in modo più maturo.
Tale preziosa eredità (con cui confrontarsi, nel pensiero e nella prassi, in arte, architettura, città, paesaggio, etica, etc...) viene proposta quale strumento irrinunciabile per meglio aiutare a sistematizzare i processi mentali e culturali che hanno contribuito a generare la Cultura Cromatica, per mettere a fuoco in termini più consapevoli il concetto, l’analisi e l’interpretazione del colore, in una dimensione più ampia e approfondita, etica e partecipata: dunque non solo laboratorio di saperi ed esperienze passate o contemporanee, ma patrimonio denso di valenze non trascurabili in qualsiasi attuale processo di conoscenza e/o valutazione del colore, sia di analisi che di progetto.
SINTESI