
Alganews
Fabio Di Nicola racconta come confezionare una bella intervista
Una volta, al termine di una mia intervista televisiva per Rai Uno, Maurizio Costanzo si tolse il microfono e, mentre si aggiustava la camicia, esclamò: ” Ecco, dicono che le interviste sono facili. Non è vero: dipende dall’intervistatore, dalle domande che fa, dall’ empatia che riesce a creare con l’intervistato. E solo quando chi si crea questo mix di intelligenza, curiosità e sintonia,l’interlocutore si apre e parla dando risposte altrettanto intelligenti. Ma questo capita davvero di rado”. In quell’occasione Costanzo era molto soddisfatto. Io, di più.
Con gli anni ho pensato a lungo a quella frase di Costanzo. E pubblicando le interviste su Alganews ho avuto la conferma di quanto sia difficile confezionarne di buone. Perchè è un genere a parte. E’ La sesta W del giornalismo anglosassone, che in questo caso sta per way, la strada da percorrere per rendere appetitoso questo scambio di opinioni. Come spiega anche Fabio Di Nicola, autore televisivo che sull’intervista, tra passato presente e futuro, ci ha scritto un libro molto ben centrato: L’intervista fra secondo e terzo millennio.
Per dire, nel terzo capitolo di questo saggio si fanno esempi su come un’intervista a Saviano sia stata utilizzata in ambito forense e abbia contribuito a fare giurisprudenza. Si menziona anche il caso di Adriano Celentano, che ha bloccato legalmente l’uscita di un libro sulla sua storia professionale, costituito solo da interviste. In questo caso addirittura Celentano rivendica una supremazia dell’intervistato sull’intervistatore, reclamandone i diritti d’autore.
E a proposito . Come sottolinea Di Nicola, la legge poco chiara sul diritto d’autore tutela solo in parte i giornalisti. L’intervista mon viene infatti riconosciuta come opera d’ingegno se non in alcuni casi. E invece, tornando al punto di partenza, l’intervista di solito è una vera e propria opera d’arte dell’intervistatore.
Nel suo libro, Di Nicola spiega anche quali siano le tecniche per affrontarla al meglio. Sia sulla carta stampata che in radio o tv. Altrimenti, come capita spesso, il lettore potrebbe cambiare pagina alla terza riga e il telespettatore spingere sul telecomando dopo pochi secondi. Per sopraggiunta noia.
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