
ANSA
L’intervista fra secondo e terzo millennio
Da Hitchcock ai talk show, dalla storia al futuro dell'intervista, che diventa essa stessa avvenimento nel quale il giornalista ha un ruolo preciso perché concorre a creare l'evento stesso. Il libro di Di Nicola propone un itinerario che inizia da una ricerca in cui si mettono in evidenza le regole 'scientifiche' dell'intervista. Un approfondimento specifico riguarda la televisione e i suoi diversi modelli d'intervista che ormai devono fare i conti con uno scenario iper tecnologico. Lo spunto interessate è l'utilizzo dell'intervista nell'ambito dello storico, del giornalista e dell'educatore. In un capitolo del libro si fanno esempi su come un'intervista a Roberto Saviano sia stata utilizzata in ambito forense e abbia contribuito a fare giurisprudenza. Si menziona anche il caso di Adriano Celentano, che ha bloccato legalmente l'uscita di un libro sulla sua storia professionale, costituito solo da interviste. In questo caso addirittura Celentano rivendica una supremazia dell'intervistato sull'intervistatore, reclamandone i diritti d'autore. Il caso apre un dibattito serio sulla assenza di leggi certe in questo settore (la legge sul diritto d'autore tutela in parte l'intervistatore, ritenendolo il solo autore di un'intervista, ma solo quando la stessa possa essere ascrivibile come opera d'ingegno. Un compito tutt'altro che semplice e scontato per le nostre leggi). Nell'ultimo capitolo, dopo aver tentato una sintesi tra passato e presente, ci si focalizza su alcune tecniche televisive riguardanti l'intervista, per arrivare poi a una proposta che attualmente non ha precedenti in Italia e all'estero: l'uso dell'augmented reality (realtà aumentata) come strumento atto ad arricchire l'intervista televisiva, di storia e non, costruita attraverso speciali ledwall (multischermo formati da retroilluminazione a led, di grandezze diverse e particolarmente fedeli nella riproduzione delle immagini), a fare da sfondo nella scenografia televisiva.Per rafforzare la scena la proposta contempla l'uso di alcune parti dello IAT, cioé l'Implicit Association Test, un complesso di items che si usa in particolare in ambito forense, e che mira a far emergere la memoria autobiografica e a valutarne la forza.
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