Gazzetta di Parma
Da Parma a Madrid Elisabetta Farnese e la Spagna nell’Europa dei Lumi

Mirella Vera Mafrici torna a occuparsi, dopo averle già dedicato una monografia e alcuni articoli, di Elisabetta Farnese. Il lavoro rientra in un ambito d’indagine cui gli studiosi hanno dato in questi ultimi anni particolare rilievo, vale a dire il ruolo delle corti europee e la loro importante funzione nel processo di costruzione dello Stato. Nel secolo dei Lumi, nell’Europa delle corti si assiste anche a una “femminilizzazione del potere”: le donne, fossero mogli o favorite del sovrano, assumono funzioni sempre meno marginali nella trasmissione, conservazione e consolidamento del potere, dando provad’intelligenza, capacità diplomatiche e di seduzione.
Un esempio emblematico è costituito appunto da Elisabetta Farnese regina, di Spagna. Figlia del duca Odoardo e di Dorotea Sofia di Neoburg, era nata a Parma nel 1692. Intelligente, vivace, gentile, colta, questa “buona lombarda impastata di burro e formaggio”(con tale espressione l’aveva presentata al re spagnolo il cardinale Giulio Alberoni proponendogliela in sposa) si univa in matrimonio con Flippo V nel 1714 e mostrava subito la sua determinazione licenziando in tronco appena giunta in Spagna la cameriera maggiore della prima moglie del re Maria Luisa Gabriella di Savoia Savoia, la principessaAnna Maria de la Tremoïlle, vedova Orsini, che aveva un notevole ascendente su Filippo. […]

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