
Drammaturgia
Raffaella Di Tizio, L'opera dello straccione di Vito Pandolfi e il mito di Brecht nell'Italia fascista, Roma Aracne, 2018
Segnaliamo l’uscita, per i tipi di Aracne, de L’opera dello straccione di Vito Pandolfi e il mito di Brecht nell’Italia fascista, a cura di Raffaella Di Tizio. Il volume, pubblicato grazie al contributo del Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila, intende riproporre l’importanza del lavoro di Vito Pandolfi, finora pressoché ignorato dalla bibliografia brechtiana.
La ricezione culturale e artistica di Pandolfi in Italia è fortemente condizionata dalla demarcazione fin troppo semplicistica del “prima” e del “dopo” Giorgio Strehler circa la prassi del teatro, nonché dalla critica di intellettuali quali Cesare Cases, Paolo Chiarini, Ferruccio Masini e Massimo Castri a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
A differenza di quanto lascia presagire il titolo del volume, il materiale raccolto da Di Tizio è relativo non soltanto alla messinscena dell’Opera da tre soldi, ma riguarda l’intera attività teatrale di Pandolfi. Attraverso il suo operato, aperto alle contaminazioni artistiche, politiche e sociali, si riscopre un Brecht vivace e dinamico che sfugge a qualsiasi tentativo di mummificazione e santificazione. […]
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