

Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”
Virgo Liber Verbi
Collana di Mariologia
Virgo Liber Verbi
Collana di Mariologia
Direttore | Salvatore Perrella, OSM |
Comitato scientifico | Gabriella Clara Aiosa, Fabrizio Bosin, OSM, Luca Di Girolamo, OSM, Denis Kulandaisamy, Cettina Militello, Gian Matteo Roggio, MS, Paolo Zannini, OSM |
In Maria si riverberano i massimi dati della fede.
Lumen gentium, 65
La storia ha reso santa Maria di Nazareth un singolare crocevia di esperienze religiose, culturali, sociali, cultuali, teologiche e simboliche. Ella vi appare motivo di unità e di divisione; figura promotrice del fondamentalismo e del dialogo ecumenico e interreligioso, patrona del rinnovamento e garante dell’intangibilità dello status quo; emblema di un cristianesimo popolare opposto alla teologia delle élites, luogo dove si confrontano l’emozione e il sentimento con la ragione e la disciplina della volontà; avvocata della lotta nei movimenti di liberazione e baluardo della resistenza non violenta; simbolo della donna ideale, sorella e amica delle donne e degli uomini.
La teologia non può e non deve sottrarsi all’imperativo di “dare ragione” di tutte queste paradossali collocazioni mariane e mariologiche, interrogando le fonti stesse dell’esperienza di fede con l’occhio attento di chi partecipa alle gioie, alle speranze e alle angosce delle persone e delle periferie del mondo, soprattutto di coloro che soffrono per essere costretti al margine e considerati scarto. Il farlo dà origine e forma alla mariologia post–Vaticano II.
Lumen gentium, 65
La storia ha reso santa Maria di Nazareth un singolare crocevia di esperienze religiose, culturali, sociali, cultuali, teologiche e simboliche. Ella vi appare motivo di unità e di divisione; figura promotrice del fondamentalismo e del dialogo ecumenico e interreligioso, patrona del rinnovamento e garante dell’intangibilità dello status quo; emblema di un cristianesimo popolare opposto alla teologia delle élites, luogo dove si confrontano l’emozione e il sentimento con la ragione e la disciplina della volontà; avvocata della lotta nei movimenti di liberazione e baluardo della resistenza non violenta; simbolo della donna ideale, sorella e amica delle donne e degli uomini.
La teologia non può e non deve sottrarsi all’imperativo di “dare ragione” di tutte queste paradossali collocazioni mariane e mariologiche, interrogando le fonti stesse dell’esperienza di fede con l’occhio attento di chi partecipa alle gioie, alle speranze e alle angosce delle persone e delle periferie del mondo, soprattutto di coloro che soffrono per essere costretti al margine e considerati scarto. Il farlo dà origine e forma alla mariologia post–Vaticano II.

SINTESI
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