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EVENTI
Mario LUPANO
Occimiano, 06/03/1952
Università IUAV di Venezia
Dipartimento di Culture del Progetto
Dipartimento di Culture del Progetto

Mario Lupano è professore ordinario all’Università Iuav di Venezia, dove insegna Storia dell’architettura contemporanea e Storia delle mostre e degli allestimenti, rispettivamente nei corsi di laurea di Design della moda e Arti multimediali e Magistrale in Arti visive e Moda. È responsabile scientifico dell’unità di ricerca Il progetto nella moda.
Attività didattica
Ha insegnato “Storia dell’urbanistica” presso la Facoltà di architettura di Reggio Calabria (1992-96), “Storia dell’architettura” alla Facoltà di ingegneria di Pisa (1993-94), “Storia dell’architettura contemporanea” alla Facoltà di lettere e filosofia di Bologna (1995-2008).
Dal 1998 al 2002 è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna. Dal 2005 al 2008 è stato presidente del nuovo corso di laurea specialistica in Sistemi e comunicazione della moda all’Università di Bologna, presso il quale ha tenuto l’insegnamento di “Design e moda”.
L’intera sua attività didattica segue una progettualità, fondata su una riflessione e un ripensamento di forme e finalità. In questo senso va intesa l’integrazione di momenti conoscitivi di diversa natura, come seminari, workshop, conferenze, giornate di studio, incontri con artisti, architetti e altri operatori culturali, coltivando rapporti con le istituzioni museali, esercitando un continuo confronto critico con i temi della contemporaneità, con la circolarità tra le procedure artistiche e con le recenti dinamiche postdisciplinari.
Di questi indirizzi è testimonianza l’ideazione e la realizzazione di un progetto editoriale interno alla Scuola di specializzazione in storia dell’arte che si è espresso con la pubblicazione di un “Annuario” e una collana di “Quaderni” che hanno raccolto rispettivamente saggi dei neodiplomati e altri contributi maturati nel corso dell’attività e delle esercitazioni didattiche. Alcune riflessioni sulla missione della Scuola e sulla sua prospettiva nell’ordinamento didattico, maturate nel corso di questa esperienza, sono in Nota di presentazione, in “Annuario della Scuola di specializzazione in storia dell’arte dell’Università di Bologna”, n. 1, 2000. Anche l’intera impostazione sperimentale del Corso di laurea specialistica in Sistemi e comunicazione della moda, risponde a questa visione.
In relazione al ruolo di presidente di un corso di laurea presso il Polo scientifico e didattico di Rimini dell’Università di Bologna, ha affrontato anche la necessità di studiare modalità di relazione tra la presenza universitaria nella città e le strategie degli enti locali in campo culturale, stipulando nel 2007 un contratto di ricerca per una mappatura della creatività nelle arti e nell’industria nel territorio riminese e per uno studio di fattibilità per l’insediamento nell’ex macello comunale della sede dei corsi di laurea sulla moda e di altri spazi dedicati ad attività culturali e artistiche. Gli esiti di questo studio sono stati presentati in un workshop tenuto nella sede del polo riminese (31 gennaio 2008).
Nel 2009 si trasferisce all’Università Iuav di Venezia, dove insegna “Storia dell’architettura contemporanea” nei corsi di laurea triennale in Design.
attività di ricerca
Ha compiuto e compie ricerche su temi e problemi storiografici dell’architettura e dell’urbanistica moderne e contemporanee. Indagando alcune importanti esperienze italiane tra le due guerre mondiali, ha prodotto significativi contributi scientifici. Si ricordano soprattutto gli studi sull’attività di Marcello Piacentini, autorevole architetto e interprete dell’età fascista: La parte di Piacentini, in “Lotus international”, n. 67 dicembre 1990; Marcello Piacentini, Roma-Bari, Laterza, 1991. Alcuni di questi studi sono dedicati al nodo dell’“edilizia cittadina” e dell’“ambientismo” e intendono riconoscere nell’architettura italiana degli anni Dieci, Venti e Trenta del Novecento una speciale attitudine al progetto urbano e paesistico che può contare su un buon numero di riflessioni teoriche, di progettazioni esemplari e di interpreti. In questo senso vanno intesi: Il Vittoriale degli architetti, in L’architetto del lago: Giancarlo Maroni e il Garda, Milano, Electa, 1993; Piacentini artista-costruttore-delle-città…, in La centralità del piano, (atti del convegno: Reggio C., 1° giugno 1994), Reggio C., Jason, 1996; Stile impersonale, in Marcello Piacentini architetto 1881-1960, Roma Gangemi, 2012; e anche alcuni studi sulla formazione di Angiolo Mazzoni.
Ha coordinato ricerche istituzionali, come responsabile di unità operative, ancora intorno a temi dell’architettura italiana novecentesca, ponendo soprattutto attenzione al suo rapporto con i mezzi di informazione e di comunicazione, i giornali, la pubblicistica di massa e la fotografia, in quanto indirizzati alla divulgazione della cultura architettonica di tendenza moderna e insieme alla costruzione del consenso. Le stesse attenzioni per la fotografia di paesaggio, per l’architettura degli anni trenta e per gli aspetti comunicativi e propagandistici hanno trovato uno sbocco editoriale inDizionario del fascismo, Einaudi, 2003.
Ha coltivato interessi specialistici (a partire dal 1978) per il settore degli archivi di architettura del Novecento. Con queste attenzioni, ha intrecciato l’esercizio storiografico con azioni rivolte alla conservazione delle raccolte documentarie (come nel caso della donazione - nel 1980 - del Fondo Piacentini alla Biblioteca di architettura dell’Università di Firenze). La centralità degli archivi nell’indagine storiografica e l’attivismo istituzionale per la loro conservazione non escludono altre attenzioni, per esempio quelle tese a riconoscere l’archivio come entità di natura e significati unitari. In questo ordine di interessi si pongono anche le ricerche sulle procedure di descrizione analitica delle fonti documentarie e iconografiche e della produzione libraria del Novecento (specialmente quelle caratterizzate da una qualità nella progettazione grafica). Nel ruolo di curatore scientifico della Sezione Archivi della Biblioteca della Facoltà di architettura di Firenze ha collaborato a molte iniziative espositive ed editoriali (dal 1980 al 1992).
Attività didattica
Ha insegnato “Storia dell’urbanistica” presso la Facoltà di architettura di Reggio Calabria (1992-96), “Storia dell’architettura” alla Facoltà di ingegneria di Pisa (1993-94), “Storia dell’architettura contemporanea” alla Facoltà di lettere e filosofia di Bologna (1995-2008).
Dal 1998 al 2002 è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna. Dal 2005 al 2008 è stato presidente del nuovo corso di laurea specialistica in Sistemi e comunicazione della moda all’Università di Bologna, presso il quale ha tenuto l’insegnamento di “Design e moda”.
L’intera sua attività didattica segue una progettualità, fondata su una riflessione e un ripensamento di forme e finalità. In questo senso va intesa l’integrazione di momenti conoscitivi di diversa natura, come seminari, workshop, conferenze, giornate di studio, incontri con artisti, architetti e altri operatori culturali, coltivando rapporti con le istituzioni museali, esercitando un continuo confronto critico con i temi della contemporaneità, con la circolarità tra le procedure artistiche e con le recenti dinamiche postdisciplinari.
Di questi indirizzi è testimonianza l’ideazione e la realizzazione di un progetto editoriale interno alla Scuola di specializzazione in storia dell’arte che si è espresso con la pubblicazione di un “Annuario” e una collana di “Quaderni” che hanno raccolto rispettivamente saggi dei neodiplomati e altri contributi maturati nel corso dell’attività e delle esercitazioni didattiche. Alcune riflessioni sulla missione della Scuola e sulla sua prospettiva nell’ordinamento didattico, maturate nel corso di questa esperienza, sono in Nota di presentazione, in “Annuario della Scuola di specializzazione in storia dell’arte dell’Università di Bologna”, n. 1, 2000. Anche l’intera impostazione sperimentale del Corso di laurea specialistica in Sistemi e comunicazione della moda, risponde a questa visione.
In relazione al ruolo di presidente di un corso di laurea presso il Polo scientifico e didattico di Rimini dell’Università di Bologna, ha affrontato anche la necessità di studiare modalità di relazione tra la presenza universitaria nella città e le strategie degli enti locali in campo culturale, stipulando nel 2007 un contratto di ricerca per una mappatura della creatività nelle arti e nell’industria nel territorio riminese e per uno studio di fattibilità per l’insediamento nell’ex macello comunale della sede dei corsi di laurea sulla moda e di altri spazi dedicati ad attività culturali e artistiche. Gli esiti di questo studio sono stati presentati in un workshop tenuto nella sede del polo riminese (31 gennaio 2008).
Nel 2009 si trasferisce all’Università Iuav di Venezia, dove insegna “Storia dell’architettura contemporanea” nei corsi di laurea triennale in Design.
attività di ricerca
Ha compiuto e compie ricerche su temi e problemi storiografici dell’architettura e dell’urbanistica moderne e contemporanee. Indagando alcune importanti esperienze italiane tra le due guerre mondiali, ha prodotto significativi contributi scientifici. Si ricordano soprattutto gli studi sull’attività di Marcello Piacentini, autorevole architetto e interprete dell’età fascista: La parte di Piacentini, in “Lotus international”, n. 67 dicembre 1990; Marcello Piacentini, Roma-Bari, Laterza, 1991. Alcuni di questi studi sono dedicati al nodo dell’“edilizia cittadina” e dell’“ambientismo” e intendono riconoscere nell’architettura italiana degli anni Dieci, Venti e Trenta del Novecento una speciale attitudine al progetto urbano e paesistico che può contare su un buon numero di riflessioni teoriche, di progettazioni esemplari e di interpreti. In questo senso vanno intesi: Il Vittoriale degli architetti, in L’architetto del lago: Giancarlo Maroni e il Garda, Milano, Electa, 1993; Piacentini artista-costruttore-delle-città…, in La centralità del piano, (atti del convegno: Reggio C., 1° giugno 1994), Reggio C., Jason, 1996; Stile impersonale, in Marcello Piacentini architetto 1881-1960, Roma Gangemi, 2012; e anche alcuni studi sulla formazione di Angiolo Mazzoni.
Ha coordinato ricerche istituzionali, come responsabile di unità operative, ancora intorno a temi dell’architettura italiana novecentesca, ponendo soprattutto attenzione al suo rapporto con i mezzi di informazione e di comunicazione, i giornali, la pubblicistica di massa e la fotografia, in quanto indirizzati alla divulgazione della cultura architettonica di tendenza moderna e insieme alla costruzione del consenso. Le stesse attenzioni per la fotografia di paesaggio, per l’architettura degli anni trenta e per gli aspetti comunicativi e propagandistici hanno trovato uno sbocco editoriale inDizionario del fascismo, Einaudi, 2003.
Ha coltivato interessi specialistici (a partire dal 1978) per il settore degli archivi di architettura del Novecento. Con queste attenzioni, ha intrecciato l’esercizio storiografico con azioni rivolte alla conservazione delle raccolte documentarie (come nel caso della donazione - nel 1980 - del Fondo Piacentini alla Biblioteca di architettura dell’Università di Firenze). La centralità degli archivi nell’indagine storiografica e l’attivismo istituzionale per la loro conservazione non escludono altre attenzioni, per esempio quelle tese a riconoscere l’archivio come entità di natura e significati unitari. In questo ordine di interessi si pongono anche le ricerche sulle procedure di descrizione analitica delle fonti documentarie e iconografiche e della produzione libraria del Novecento (specialmente quelle caratterizzate da una qualità nella progettazione grafica). Nel ruolo di curatore scientifico della Sezione Archivi della Biblioteca della Facoltà di architettura di Firenze ha collaborato a molte iniziative espositive ed editoriali (dal 1980 al 1992).
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