Leggere Donna

Nel 2002 usciva in Francia per i tipi di Odile Jacob un testo dal titolo Les femmesont toujours travaillé in cui l’autrice, Sylvie Schweitzer, tracciava una storia del lavoro femminile tra XIX e XX secolo. Nell’introduzione l’autrice si chiedeva se la storiografia si fosse mai posta la domanda «a partire da quando gli uomini hanno cominciato a lavorare?» o «perché hanno deciso di farlo?». Al contrario la questione del lavoro femminile è solitamente intesa come contingente, fortuita e recente. Nella memoria collettiva il lavoro delle donne viene spesso assimilato allo scoppio della prima guerra mondiale quando le munitionnettes cominciarono a svolgere un’attività che fino ad allora era stata affidata unicamente a operai qualificati, facendo erroneamente coincidere l’entrata in fabbrica delle donne con la partenza dei soldati al fronte. Nella Francia dell’inizio del Novecento si potevano infatti contare 2,3 milioni di donne che si dichiaravano operaie contro un aumento di appena 50.0000 unità nel 1918. Certo è vero che tra il 1914 e il 1918 le donne cominciarono a occupare posti che fino ad allora erano stati prerogativa maschile: guidatrici di tram, insegnanti nei licei maschili…
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