Il Giornale di Chirurgia - Journal of Surgery
Tribunali, pulizia, carceri e pene. L’amministrazione della giustizia nello Stato della Chiesa

Galieti è un collega virtuoso non solo per l'esercizio diuturno della medicina ma anche per il suo impegno civico e per lo studio e le ricerche storiche prevalentemente riguardanti il territorio dei cosiddetti Castelli Romani.
Questa volta realizza, con la consueta capaci à di osservazione e vigore espressivo, un'interessante incursione conoscitiva sulla storia e sulle storie dell'amministrazione della giustizia nello Stato della Chiesa ricavata da una vasta scelta di individuazione documentale e le espone con la capacità di chi osserva fatti e situazioni in base a cultura e vocazione.
Per la varierà della complessa materia, che evolve e si modifica anche profondamente attraverso i secoli, egli si impegna in considerazioni non solo puramente rievocative ma a tutto campo, giurisdizionali, etiche, religiose, militari, antropologiche e anche artistiche. Ne nasce un racconto di vivacità perdurante che, anche nell'alternanza di epoche e di trattazioni specifiche, abilmente combina tematiche e reperti, evidenze storiche, tradizionali, credenze aneddotiche, personaggi (buoni e cattivi) che riguardano le autorità giudiziarie, la giustizia di per sé e le sanzioni, i castighi e l'erogazione di pene e condanne: una giustizia giusta o meno giusta, persecutoria o riabilitativa, sanguinaria o indulgente, rigorosa o tollerante, equilibrata o eccessiva, esercitata a vario titolo e competenze da giudici diversi e in diverse occasioni durante il lungo periodo di sette secoli preso in considerazione. Il contenuto è ordinato secondo saperi ed esperienze specifici dell'amministrazione della giustizia: tribunale, polizia, carceri, pene e, per una visione complessa e correlata, eccede i limiti della regione dei Castelli (prediletta dall'Autore) e talora quelli dello Stato Pontificio.
La lettura del testo esige attenzione e memoria da parte del lettore per i richiami storici generali, l'intreccio delle situazioni, la molteplicità dei personaggi e delle sedi, la non sempre facile storicizzazione di alcuni fatti e fenomeni.
Ne risulta una fine trama attraente che qualche volta coinvolge proprio la professione medica per fatti di malattie, lesioni traumatiche, morti sul campo, ospedali, avvelenamenti, questioni medico legali.
Dunque una lettura piacevole ma al tempo stesso di reale valore storiografico per il quale non raramente il medico è preparato in nome del suo riconosciuto interesse per le scienze umane e sociali (Giorgio Di Matteo).

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