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La provincia alla fine degli anni Cinquanta è stata rievocata da Lucia Vasilicò nel libro “Il comandante straniero: epistolario dal fronte interiore”. Verrà presentato domani a Roma

“La carta da lettere, per me un’esigenza primaria, è quasi finita, mi alzo più volte dalla scrivania… La possibilità di scriverle, di mandare qualche lettera e di riceverle è per ora l’unica fonte di vita, come si dice. Scrivo su un vecchio quaderno di computisteria (mi mancava un anno per diventare ragioniere) ho una penna e anche una matita nel caso in cui venisse a mancare l’inchiostro o la penna, per castigo di Dio, cadesse in un punto poco chiaro della casa. Che nessuno si avvicini a questi fogli! Nessuno tocchi la penna o la matita!”.Sono brani tratti dal romanzo di Lucia Vasilicò, “Il comandante straniero: epistolario dal fronte interiore”. Verrà presentato, con Dacia Maraini e Gianfranco Calligarich, domani a Roma alle ore 18, presso la libreria Fandango incontro, in via dei Prefetti 22. A leggerne passi significativi saranno Stefania Sandrelli ed Agostino Raff.Protagonista è Giovanni-Babila: interdetto, respira, e vive, solo attraverso le missive. Le manda al medico, alla sorella, e principalmente alla nipote Orsola. Respira e vive soprattutto attraverso le risposte che disperatamente attende e che, in mancanza, redige in autonomia.La storia, edita da Aracne editrice internazionale ed articolata in 276 pagine (17,00 euro), riguarda una saga familiare di provincia ambientata alla fine degli anni Cinquanta, ma non solo. Perché tutto ciò che lo zio Babila scrive -o cancella- è pervaso da un candore perturbante, da una gioiosità quasi infantile che emerge a sprazzi, dal continuo turbamento per un passato non sempre distinguibile. Nei testi, particolari ridondanti, sintomi ossessivi, descrizioni sempre in bilico tra l’austero ed il visionario; restituiscono un orrore mai detto eppur sempre supponibile. Affiorano così, e si lasciano esplorare, le battaglie interiori di due vite in simbiosi. E viene alla luce, con gravità, il comandante straniero che le dirige.

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