La chimica e l'industria
Recensione del libro “La Ricerca” di Francesco Giuliano.
Aracne (Collana: ContempoRagni)
Pag. 216, brossura, 12 euro
ISBN 9788825516586

Due ricercatori presso enti diversi hanno per le mani un promettente progetto comune, frutto dell’intuizione del primo e dell’indagine meticolosa del secondo, e si adoperano affinché abbia successo che, nel XXI secolo, significa ottenere un finanziamento pubblico. Si tratta di una scoperta che potrebbe risolvere «l’annoso problema dell’inquinamento da plastica». Riusciranno l’inguaribile ottimismo di Sam, il Chimico protagonista principale del romanzo, e la fede granitica di Piter, il Mirmecologo suo amico e collaboratore, a trovare il «filo di Arianna per non disperdersi nei meandri del labirinto burocratico» nella consapevolezza che «i fondi che lo Stato assegna alla ricerca sono esigui», mentre la loro vita sentimentale s’ingarbuglia in modo inaspettato? Per tener desta la curiosità del lettore, non sveliamo ulteriori dettagli. Nello schema dei personaggi, il giovane Sam («un sognatore e un grande pensatore» di «origine siciliana») e l’anziano Salamon (suo professore liceale di Scienze Naturali) sono entrambi proiezioni dell’autore mentre complementari al protagonista sono idealmente Piter («tranquillo, perspicace e sensibile», legato a Sam da un’amicizia che «non poteva essere messa in discussione») e funzionalmente Scaione (dirigente ammanicato con la politica ma intellettualmente onesto: vorrebbe che a succedergli fosse proprio Sam «per la sua bravura e per le sue doti umane»). Supplementari a Sam e a Piter sembrano invece le rispettive compagne, Lora (avvocatessa civilista «buona, molto intelligente, semplice») e Carmen (biologa «estroversa e disinibita»), per cui, nonostante i sentimenti genuini ed i buoni propositi che tengono unita ciascuna coppia, appare ineludibile un’instabilità relazionale che, per estensione, coinvolge l’istituzione stessa del matrimonio dove «basta una piccola variazione in uno dei fattori che lo governano che esso crolla». Esplementari agli altri personaggi, ma supplementari tra loro, sono il ricercatore Tibaldo, «individuo ambiguo»ed il suo superiore Tizione, «uno strano tipo» pervaso da «fastidiosa saccenteria mista a cinismo, malvagità, falsità e soprattutto invidia». Quest’ultimo è l’emblema del funzionario meschino e «chiuso mentalmente», la cui grettezza può causare «la sindrome del rigetto intellettivo» negli interlocutori. Oltre alla trama, con la finzione narrativa delle «formiche chimiche» che ha un solido fondamento nelle proprietà solventi dell’aldeide furfurale, l’autore offre diversi spunti originali: una modellizzazione dei rapporti umani mutuata dalla Scienza attraverso l’approccio riduzionista e una concezione della Scienza come forma eccelsa di Poesia.
Egli tratteggia, infatti, un audace parallelismo tra Scienza e Poesia che proprietà solventi dell’aldeide furfurale, l’autore offre diversi spunti originali: una modellizzazione dei rapporti umani mutuata dalla Scienza attraverso l’approccio riduzionista e una concezione della Scienza come forma eccelsa di Poesia. Egli tratteggia, infatti, un audace parallelismo tra Scienza e Poesia che «pur avendo visioni ed interpretazioni differenti della realtà, sono portate avanti da menti libere, che si ribellano allo strapotere della cultura dominante»; in particolare «il chimico usando le metafore esprime la sua profonda anima poetica che per pregiudizio non viene colta». Ne scaturisce una legittima inversione di tono, da poetico a prosaico, nel raccontare i momenti romantici; d’altronde l’amore «è l’unico sentimento che regge il mondo e l’intero universo». Il linguaggio scientifico può dunque veicolare manifestazioni poetiche come quando «la doppia elica del DNA dove è codificata la vita nelle sue molteplici forme» diviene «un filamento conduttore che ci lega sentimentalmente ma che, al tempo stesso, ci distingue». Dall’identificazione tra lo Scienziato ed il Poeta ne segue che «bisognerebbe aggiungere la scienza come ottava arte».
Nella vastità di citazioni e riferimenti, che spaziano con disinvoltura dalla letteratura classica alla cinematografia contemporanea, notiamo...

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