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Danilo Breschi, Antonella Ercolani, Antonio Macchia (a cura di) Il tramonto degli Imperi (1918-2018) Roma, Aracne Editrice, 2020, pp. 288.
Il 1918 è per l’Europa l’anno «spartiacque» del Tramonto degli Imperi: è questo il tema della raccolta di contributi curata da Danilo Breschi, Antonella Ercolani ed Antonio Macchia, per la collana «Iconografie d’Europa» della casa editrice Aracne. Si ritiene, infatti, che ad inizio Novecento, gli Imperi centrali e la Russia zarista mostravano già dei segni d’instabilità difficili da risolvere. In primis, l’Impero asburgico, che nonostante nel 1867 avesse neutralizzato il nazionalismo ungherese con l’istituzione della «struttura bicipite» dello Stato, dovette affrontare il sorgere degl’irredentismi italiano e slavo: per questi, la soluzione federalista tardava a venire e soprattutto non poteva essere accettata dall’Italia così come dalla Serbia. A riguardo, vengono menzionati nel testo Oszkár Jászi e François Fejtő, secondo i quali il declino della sovranità monarchica sembrava manifestarsi più come tendenza che per destino. Bisogna considerare inoltre l’intromissione del concetto ideologico di «guerra totale», che privava gli Stati dell’ordine «vestfaliano» nel poter concludere una pace equilibrata. Analogamente, la Turchia ottomana vide contrapporsi due visioni del mondo: il reazionario panislamismo sultanale ed il movimento laico modernista dei Giovani Turchi. A ciò si aggiunse la crisi della coabitazione etnico-religiosa: greci ed armeni cristiano-ortodossi che furono esclusi dalla politica e di seguito duramente perseguitati; gli arabi che ritrovarono nelle forze dell’Intesa gli alleati naturali nella lotta per l’indipendenza dalla Sublime Porta: sul tema, viene dedicato un capitolo allo storico siriano Muḥammad Kurd ’Alī. In Russia, il peso della guerra soppresse il potere zari- sta già minato sul fronte interno dalla cospirazione della burocrazia, dall’arretratezza socio-economica e soprattutto dal malcontento popolare. Nel volume, tuttavia, viene evidenziata la permanenza dei valori imperiali – il katéchon della Terza Roma – nel bolscevismo: si passò dal «sacro regno russo» dell’autocrazia Romanov al secolarizzato «culto della rivoluzione» dell’ideocrazia sovietica. [...]