Cicoria
In attesa di riprendere il Festival Mediterraneo di Ludovica Cantarutti

De Pisis scriveva che l’entro terra del nord-est d’Italia gode di una luce particolare e ciò è dovuto al riverbero della Laguna Veneta che funge da specchio nel riflettere in terraferma la sua luminosità. Una teoria per nulla astrusa, riportata dal cugino di Pasolini, Nico Naldini, in un suo libro dedicato a Filippo De Pisis. Lui, De Pisis, da pittore eccelso qual era doveva averlo sperimentato. Naldini fa suo questo concetto e rincara la dose: ”Dopo Parigi Venezia (che De Pisis definisce “la grande maliarda”ndr) è il luogo ideale della sua vita e della sua pittura, in quella speciale luce lagunare che sfalda i contorni delle cose e fa vibrare intensamente i colori attraverso veli luminosi”. Questa luce della “Laguna di madreperla” come annota De Pisis in una sua Agenda, aggiungendo: “In certe ore, in certa luce, l’eleganza e la grazia pare si compiacciano di scendere dall’Olimpo per incarnarsi negli aspetti, nelle creature, nelle più umili cose di questa città primaverile. [...]

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