
Erato. Costume… Sindacato… Attualità
È un bel libro che l’Autore ha scritto, consultando innumerevoli testi di studiosi e di storici, il cui pensiero è in esso, non di rado, integralmente riportato, con molta perizia, citando sempre la fonte.
L’introduzione scritta dall’autore, è ben fatta ed ad essa mi sono, in prevalenza, ispirato per presentarlo ai lettori di Erato ed invogliarli ad acquistarlo ed a leggerlo. Spero di esserci riuscito: non è stato facile, però, rielaborarla, sintetizzarla ed integrarla, essendo stata scritta per gli addetti ai lavori.
Claudio Flavio Giuliano fu un grande Imperatore, controverso, discusso, tormentato. Nipote di Costantino il Grande e ultimo Imperatore della dinastia costantiniana, è noto al pubblico e ai lettori di Storia, come Giuliano l'Apostata, cioè il ribelle, il disertore, il rinnegato.
È stato Gregorio di Nazianzo, Padre e Dottore della Chiesa, a definire così, per primo, Giuliano - come un'arma o una maledizione - poiché si era allontanato dalla fede cristiana.
Questi gli aspetti più conosciuti del complesso e poliedrico personaggio:
● il culto dell'Ellade ha fatto di lui un grande intellettuale, un appassionato fruitore della cultura, della filosofia e scrittore lui stesso;
● come Cesare di Occidente (condottiero e stratega) ed insieme autore a tutto tondo, ha ripristinato il laudato limes romanus, salvato la libertà e il territorio della Gallia dalle invasioni e dai saccheggi dei popoli germanici, avviato, nello stesso tempo, l'integrazione di una parte dei barbari nell'esercito e nella burocrazia imperiale;
● ha iniziato la riforma dello Stato, della Corte di Costantinopoli, dei governi municipali, e cercato di realizzare, già in Gallia, la giustizia fiscale.
Aspetti molto ben sottolineati da Spinelli più volte.
Ma Giuliano è soprattutto una figura tragica, una delle più grandi icone del IV secolo e più in generale della tarda antichità, dominata, come lo è lui, dagli epigoni misticheggianti di Plotino e dai seguaci di Mitra: in cerca di pace, di luce, di verità, all'ombra del sacro Olimpo. Il libro scritto in maniera dotta, intriga.
Spinelli è bravo nel rendere credibili i soliloqui, i pensieri, i colloqui di Giuliano, facendo dimenticare che, dopo tutto, si tratta di una storia romanzata, anche se basata su ricerche e testimonianze ineccepibili.
Si pone così accanto ai grandi scrittori italiani, che hanno dominato nel genere: Altomonte, Gervaso, Montanelli, De Crescenzo.
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