
Il Mestiere di Storico
Cosa importa se siam donne? Non alberga in noi paura!
Gianluca Schiavo, fresco dottore di ricerca in italianistica presso l’università di Turku,in Finlandia, ha pubblicato questo studio sul ruolo delle donne nelle forze armatedella Repubblica sociale italiana, che è frutto della collaborazione di questo studioso conil soprannominato ateneo finnico. Il lavoro approfondisce il tema della collaborazionefemminile all’esperienza repubblichina da un punto di vista militare, in uno dei più delicatie dibattuti frangenti della storia unitaria.
L’a. contestualizza preliminarmente la problematica, con riferimento in primo luogoal ruolo della donna durante il ventennio, cercando, a partire dalla storiografia editasul tema, di tracciarne un profilo complessivo e non stereotipato. Passa poi alla nascitae all’organizzazione delle ausiliarie nelle forze armate saloine cimentandosi in un profiloidentitario di queste donne e delle motivazioni che le spinsero a indossare la divisa repubblichina,a partire proprio dalle memorie e dai diari lasciate da alcune di esse.
L’individuazione delle motivazioni e dell’identità viene portata avanti evidenziandoil rapporto di donne con gli alleati tedeschi e con gli avversari partigiani, con i commilitonie con la popolazione, provando a cogliere le innovazioni e i rimandi a tradizioniprecedenti che vanno a intercettare questa esperienza. Il quadro viene arricchito attraversola rappresentazione di queste donne elaborata dagli uomini di Salò tra riviste e memorie,una rappresentazione più problematica di quello che potrebbe sembrare a prima vista: avolte rispettosa, a volte più prosaica, in cui se ne coglieva l’innovazione, ma allo stessotempo l’eccezionalità e il legame con ruoli di genere più consueti, fino a quel momento,per l’immaginario maschile.
L’analisi del fenomeno oggetto del libro viene completata attraverso un confrontocon le donne partigiane, provando a cogliere analogie e, soprattutto, differenze, paragonandoruoli, consistenza numerica, motivazioni e percezioni. Nel finale c’è anche spazioal confronto con esperienze di militarizzazione al femminile tra i principali belligeranti.Il lavoro di Schiavo è sicuramente ben concepito e strutturato; permette di gettareluce sull’evoluzione dei ruoli di genere tra fascismo e seconda guerra mondiale e porrestimolanti riflessioni ed evidenze su come, anche nel nostro paese, le conflagrazioni bellicheaccelerino processi di emancipazione delle donne, perfino in settori della societàche sembrerebbero apparentemente meno disposti a simili cambiamenti, nel drammaticosnodo del 1943-45.
La formazione dell’a. è quella di studioso di letteratura italiana e l’impostazione dellibro ne è segnata, perché lo studio si basa interamente su un nucleo di storiografia, memorialisticaedita e fonti a stampa. Non sono state affatto considerate fonti d’archivio, néviene specificato se si tratta di una chiara scelta dell’a. o dell’eventuale scarsa consistenzadella documentazione. Una presentazione critica e problematizzata delle fonti utilizzareavrebbe dato ulteriore valore a un volume in ogni caso degno di interesse.