Lexia. Rivista di semiotica
Complotto
A cura di Massimo Leone
Andreas Anton, Ute Caumanns, Alessandra Chiappori, Amir Dizdarević, Julius Erdmann, Maurizio Ferraris, Rayco González, Saman Sebastian Hamdi, Vincenzo Idone Cassone, Eva Kimminich, Evangelos Kourdis, Mari-Liis Madisson, Eduardo José Marcos Camilo, Marta Milia, Giuseppe Ortoleva, Alessandro Perissinotto, Jenny Ponzo, Daniele Salerno, Simona Stano, Mattia Thibault, Federica Turco, Andreas Ventsel, Ugo Volli, Euripides Zantides, Jiang Zhang
Andreas Anton, Ute Caumanns, Alessandra Chiappori, Amir Dizdarević, Julius Erdmann, Maurizio Ferraris, Rayco González, Saman Sebastian Hamdi, Vincenzo Idone Cassone, Eva Kimminich, Evangelos Kourdis, Mari-Liis Madisson, Eduardo José Marcos Camilo, Marta Milia, Giuseppe Ortoleva, Alessandro Perissinotto, Jenny Ponzo, Daniele Salerno, Simona Stano, Mattia Thibault, Federica Turco, Andreas Ventsel, Ugo Volli, Euripides Zantides, Jiang Zhang
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
Se il lavoro dei semiotici sulle teorie del complotto ha uno scopo, non è quello d’indicare, da un punto di vista supposto come neutrale, chi ha ragione e chi ha torto, chi sta cospirando e chi no, chi ha creato una falsa teoria del complotto e chi svela un segreto socialmente pericoloso. Lo scopo della semiotica è, piuttosto, quello d’indicare le condizioni discorsive che favoriscono la proliferazione del pensiero complottista o anti-complottista e, allo stesso tempo, quello di suggerire come riformulare il conflitto in un quadro discorsivo diverso, che non si limiti a creare retorica polemica ma getti le basi per l’azione sociale. Il problema delle teorie del complotto, infatti, da un punto di vista semiotico non risiede nella loro presunta fallacia logica o scientifica, ma nel fatto che esse sono un mezzo per esprimere una preoccupazione sociale che, altrimenti, resterebbe inespressa, vale a dire, l’angoscia verso la crescente decostruzione delle conoscenze nelle nuove arene digitali. Semiotici e altri studiosi sociali dovrebbero pertanto operare non per il ridimensionamento di tali teorie pensate come cospirative, ma per la creazione di uno spazio collettivo in cui la confusione evidente dell’attuale comunicazione digitale possa essere problematizzata, discussa e possibilmente reindirizzata verso soluzioni più convenienti.
pagine: | 508 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-9931-5 |
data pubblicazione: | Giugno 2016 |
marchio editoriale: | Aracne |
rivista: | Lexia | 23-24 |
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INDICE