«Non habemus hic manentem civitatem sed futuram inquirimus» (Eb 13,14)
Progettare una “chiesa provvisoria”
Area 15 – Scienze teologico-religiose
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SINTESI
L’opera affronta l’attualissimo tema dell’emergenza post-catastrofe dal particolare punto di vista della necessità di edifici liturgici “provvisori” conseguente alla perdita o all’inagibilità di quelli esistenti. L’improvvisazione e l’approssimazione, che spesso informano gli interventi messi in atto per far fronte alle necessità delle comunità cristiane colpite, hanno stimolato una ricerca progettuale che, dopo un’indispensabile e approfondita analisi dei significati teologici, ecclesiologici e liturgici qualificanti l’edificio cultuale contemporaneo, propone un modello di domus ecclesiae in grado di rispondere all’urgente bisogno di luoghi di culto, ma anche di aprirsi a successivi congruenti utilizzi in forza delle più recenti declinazioni del concetto di “provvisorietà”. Tutto ciò avviene alla luce delle acquisizioni del Concilio Vaticano II, filtrate dalla stringente contingenza del post-calamità che, come preziosa occasione di riflessione, permette di transignificare il concetto di “provvisorietà drammatica” in “provvisorietà escatologica”, vera e unica dimensione dell’esistenza cristiana. Così la domus ideata reifica la forma essenziale dei circumstantes, autentica e primigenia icona spaziale del “mistero di comunione”, e risponde con precisione e chiarezza di senso alle esigenze liturgiche del “popolo di Dio pellegrinante verso la Gerusalemme celeste”, manifestando, in definitiva, tutta la sua iconicità ecclesiologica ed escatologica.
pagine: | 212 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-9324-5 |
data pubblicazione: | Luglio 2016 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Architetture, arti e suoni | 2 |

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INDICE
