Le basi razionali che promossero l'evoluzione del concetto di ereditarietà
Da Aristotele ai postdarwinisti
Area 05 – Scienze biologiche
Tweet
SINTESI
La capacità degli organismi viventi di trasmettere ai discendenti le proprie particolari caratteristiche è un fatto così evidente che non v’è dubbio che sia stata una delle prime osservazioni scientifiche dell’Uomo. Questa constatazione, che è al fondamento della Biologia e della Genetica moderna, pur se fosse ovvia sin dall’antichità, richiese accese contese per poter essere estesa a tutto il mondo vivente. Il concetto di continuità di vita lasciava aperta una importante domanda in relazione alle specifiche caratteristiche che venivano trasmesse da un organismo parentale ai suoi discendenti e riguardo alle modalità attraverso le quali questo procedimento veniva compiuto. Il presente volume tratta specificamente del lungo periodo, dai tempi di Aristotele fino agli inizi del Novecento, durante il quale dalle nebulose concezioni vitalistiche, che per tanto tempo avvolsero in un’atmosfera di mistero i fondamentali fenomeni biologici della riproduzione e le leggi che governano l’ereditarietà dei caratteri, si sia pervenuti dalla formulazione di una prima versione, astratta o statistica, del concetto di gene a quella di una particella materiale da studiare con l’ausilio di metodi sia fisici che chimici.
pagine: | 536 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-8603-2 |
data pubblicazione: | Ottobre 2015 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Vita: origine&evoluzione | 1 |

SINTESI
