Lux inaccessibilis
Metafore e teologia della luce nel Paradiso di Dante
                            
                                			
													
								Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche							
						
                                                
            
             
                                                
                                                
                                                
             
                                                
                                                
                                                
                                                
                                                
            
            
            
            
                        
            
                 
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							Dante riconosce un solo precedente al suo viaggio nel Paradiso, quello di san Paolo, il quale però ha sancito come illecita ogni parola sull’esperienza della luce inaccessibile in cui abita Dio. Trasgredendo all’obbligo del silenzio, il poeta narra la sua ascesa attraverso le sfere celesti ricostruendo con la memoria la visione di un paradiso di luce in cui tutto ciò che appare altro non è che ombra, immagine e metafora della luce divina, nascosta e in sé irrappresentabile. Nelle opere di Dionigi Areopagita, depositario degli arcani uditi da san Paolo nel terzo cielo, il poeta ha trovato uno straordinario viatico all’impossibile rappresentazione paradisiaca: la luce tenebrosa, l’ineffabilità, il silenzio mistico e l’estasi, l’inadeguatezza della parola, le metafore domestiche, sono alcuni dei temi che vengono studiati in questo libro, con una particolare attenzione alla mistica medievale e ai grandi commentatori di Dionigi come Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. Marco Ariani è professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si è occupato di Petrarca (commento ai Triumphi nel 1988, una monografia nel 1999), di petrarchismo e teatro cinquecenteschi (Tra Classicismo e Manierismo. Il teatro tragico del Cinquecento, Firenze, Olschki, 1974; La tragedia del Cinquecento, 2 voll., Torino, Einaudi, 1977; La scrittura e l’immaginario. Saggio su Galeazzo di Tarsia, Padova, Liviana, 1981) e della teoria d’amore rinascimentale (Imago fabulosa. Mito e allegoria nei “Dialoghi d’amore” di Leone Ebreo, Roma, Bulzoni, 1984). Ha curato per Adelphi la traduzione e il commento della Hypnerotomachia Poliphili (1998) e, recentemente, la collettanea La metafora in Dante (Firenze, Olschki, 2009).							
							
                                                        | pagine: | 404 | 
| formato: | 17 x 24 | 
| ISBN: | 978-88-548-3103-2 | 
| data pubblicazione: | Maggio 2010 | 
| marchio editoriale: | Aracne | 
| collana: | Dulces Musae | 1 | 
						
							SINTESI						
						
						
						
												
						
                                                
						
						
												
						
						
						
						
						
													
								RECENSIONI
							
												
							
							
						
						
						



