Volare è potare?
A – Narrativa
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SINTESI
Intuibile fin dall’inizio sebbene si apprenda soltanto nelle sue due ultime pagine, la conclusione della storia che qui si narra non avrà nulla di particolarmente sorprendente: si tratterà semplicemente della umana e anonima vicenda di un suicido come tanti ce ne sono, filtrata tuttavia attraverso gli scazzi e i cazzeggi di una amicizia, in un tempo del quale va oggi di gran moda parlare male, malissimo, per dirne – magari è peggio – che sia stato un tempo da niente e del quale niente varrebbe la pena di ricordare o conservare, ad eccezione di ciò che lo avrebbe reso dannoso, l’ubriacatura con la politica in primo luogo. Tutto verissimo, altroché. I miraggi, gli abbagli di una generazione e forse due, convinte che pensare valesse più che fare, abbattuti dall’antipolitica e dal realismo scettico, pragmatico e fattivo, che quanto al mondo giovane annovera oggi fra i suoi maggiori successi la disperazione per le griffes e la morte delle ideologie, i fracassi delle discoteche, le lamiere accartocciate del sabato notte, i telefoni cellulari i cui infiniti trillare e messaggi punteggiano ogni momento dell’esistenza. E il lavoro precario, naturalmente. Ad un noto scrittore e giornalista di quelli che guai a dargli torto, capitò di dire e si legge in uno dei miliardi di angoli della Rete, equivalente autentico del Paese dei Balocchi di Lucignolo: “l’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di non conoscere la data della sua esecuzione”. In questo libro si narra come, per una volta, almeno la seconda metà dell’aforisma fosse sbagliata.Per mestiere e per passione l’Autore (Roma, 1944) studia e insegna l’Economia Politica. Per passione, ma non per mestiere, racconta storie. L’anno scorso ha pubblicato con Aracne Mortà Pressò. Di qui a qualche tempo pubblicherà Il pappice e la noce.
pagine: | 240 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-1866-6 |
data pubblicazione: | Luglio 2008 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Fuoricollana |

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