Politiche dell’immateriale e professionalità demoetnoantropologica in Italia
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
L’antropologia italiana, di fronte ai processi di patrimonializzazione culturale che attraversano la società contemporanea, tende a porsi in modo critico. Tuttavia, le Convenzioni internazionali sui diritti culturalie sulle politiche di salvaguardia del patrimonio immateriale parlano il linguaggio che, in Italia, caratterizza le scienze demoetnoantropologiche con le relative applicazioni. Le politiche di salvaguardia del patrimonioimmateriale chiedono ai professionisti di collaborare con la società civile e le istituzioni al fine di stimolare processi virtuosi di patrimonializzazione e sviluppo sostenibile a partire da un elemento culturale (una tradizione, un parco naturale, un monumento, un museo). Alla luce di ciò, in Italia è necessario un ripensamento etico e applicativo del fare antropologia nello spazio pubblico. A tal fine, nel 2018, anno europeo del patrimonio culturale, questo testo ridefinisce, per sommi capi, il ruolo del demoetnoantropologo nel quadro di attuazione della Convenzione del 2003 in Italia. L’analisi delle candidature nelle Liste Unesco e dei percorsi che attualmente realizzano il “work in progress italiano” sarà il passo successivo per quanti desiderano misurarsi coi nuovi strumenti che le Convenzioni internazionali offrono a questa professione oggi in Italia.
pagine: | 92 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-1298-4 |
data pubblicazione: | Aprile 2018 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Cultura culture diritti | 15 |

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