Pensare al non vedere
Scritti sulle arti del visibile (1979-2004)

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
Il privilegio della voce ci fa dimenticare che nel disegno si manifestano altri elementi visibili e non udibili. Questo vale anche per la scrittura geroglifica.Derrida, filosofo della scrittura, manifesta in questa opera il suo grande riconoscimento nei confronti di una scrittura non udibile, in cui la visione è il solo vettore di percezione.
Discute quindi con pittori, partecipa a esposizioni di fotografia, interviene sul cinema, sul teatro e sulla televisione. L’opera d’arte, secondo Derrida, si definisce in quanto non la si può consumare.
La bellezza è qualche cosa che sveglia il mio desiderio dicendo ‘Tu non mi consumerai’.
E’ un gioioso lavoro di lutto, benché non sia né lavoro né lutto. D’altra parte se la posso consumare non è bella. Ecco perché avrei più difficoltà a dire che una pittura o un’architettura sia bella.
Potrei dirlo, ma non sarei preso da lei, non sarei emozionato dallo stesso sentimento di bellezza.
Potrei invece essere commosso da un discorso compiuto dove ci sono degli esseri che parlano, o anche da dei testi, un poema ad esempio, dove ci sono degli effetti di voce che chiamano e si danno rifiutandosi”.
pagine: | 396 |
formato: | |
ISBN: | 978-88-16-41310-8 |
data pubblicazione: | Luglio 2016 |
marchio editoriale: | Jaca Book |

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