
Memoria vivente
Studi otto–novecenteschi
Studi otto–novecenteschi
Direttore | Costanza D’Elia |
Comitato scientifico | Filiberto Agostini, Livio Antonielli, Alessandra Bulgarelli, Romano Paolo Coppini, Leandra D’Antone, Renata De Lorenzo, Christof Dipper, Marta Herling, Manfred Posani Löwenstein, Saverio Russo, Alessandra Violi |
La scienza, perché operi sulla vita, bisogna che ami la vita.
– F. De Sanctis, La scienza e la vita, 1872
Memoria vivente: questa espressione può indicare l’orizzonte di senso di una cultura storica che sia strumento critico e risorsa per l’interpretazione del presente. Se per Marc Bloch lo storico si assume il compito di riavvolgere il film del tempo, a partire dall’oggi, a chi indaga la storia contemporanea spetta la costruzione di percorsi riconoscibili e verificabili nei cantieri ancora aperti delle grandi dinamiche otto–novecentesche, nella convinzione che grande cesura sia rappresentata non solo dalle due grandi “rivoluzioni”, la rivoluzione industriale e la rivoluzione francese, momento genetico di costellazioni problematiche di lungo periodo, ma più ampiamente da una irruzione della modernità che investe tanto le strutture quanto le coordinate intellettuali, i quadri culturali, i sistemi di valore. Nella prospettiva di metodo e di valore di una storia à part entière, la collana presenta ricerche originali che riguardano una molteplicità di campi di indagine, dalle dinamiche economiche e sociali ai sistemi politici, dalla cultura “alta” alle classi subalterne, dalle trasformazioni dell’ambiente all’evoluzione della comunicazione e dei media. Ci proponiamo di coniugare il rigore scientifico con una visione ampia e non microtomica dei problemi storici, nel libero dialogo con le altre discipline, e contribuire all’arricchimento e al rinnovamento del nostro modo di guardare alla società odierna, spesso condizionato dalla percezione diffusa di abitare un mondo indecifrabile e un’epoca postica se non posticcia. Le parole di Francesco De Sanctis, anticonformista oppositore di ogni vuoto accademismo e di ogni divaricazione fra “scienza e vita”, sono un invito alla consapevolezza e alla costruzione di una cultura che sia non utile — ma fruibile.
– F. De Sanctis, La scienza e la vita, 1872
Memoria vivente: questa espressione può indicare l’orizzonte di senso di una cultura storica che sia strumento critico e risorsa per l’interpretazione del presente. Se per Marc Bloch lo storico si assume il compito di riavvolgere il film del tempo, a partire dall’oggi, a chi indaga la storia contemporanea spetta la costruzione di percorsi riconoscibili e verificabili nei cantieri ancora aperti delle grandi dinamiche otto–novecentesche, nella convinzione che grande cesura sia rappresentata non solo dalle due grandi “rivoluzioni”, la rivoluzione industriale e la rivoluzione francese, momento genetico di costellazioni problematiche di lungo periodo, ma più ampiamente da una irruzione della modernità che investe tanto le strutture quanto le coordinate intellettuali, i quadri culturali, i sistemi di valore. Nella prospettiva di metodo e di valore di una storia à part entière, la collana presenta ricerche originali che riguardano una molteplicità di campi di indagine, dalle dinamiche economiche e sociali ai sistemi politici, dalla cultura “alta” alle classi subalterne, dalle trasformazioni dell’ambiente all’evoluzione della comunicazione e dei media. Ci proponiamo di coniugare il rigore scientifico con una visione ampia e non microtomica dei problemi storici, nel libero dialogo con le altre discipline, e contribuire all’arricchimento e al rinnovamento del nostro modo di guardare alla società odierna, spesso condizionato dalla percezione diffusa di abitare un mondo indecifrabile e un’epoca postica se non posticcia. Le parole di Francesco De Sanctis, anticonformista oppositore di ogni vuoto accademismo e di ogni divaricazione fra “scienza e vita”, sono un invito alla consapevolezza e alla costruzione di una cultura che sia non utile — ma fruibile.

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