Basilicata24
Le “Frontiere di pagine”

Una nuova fatica letteraria del poeta e scrittore potentino Andrea Galgano scritta a quattro mani con Irene Battaglini, psicologa dell’arte e pittrice. Dopo la pubblicazione di “Argini” infatti verrà presentato al Teatro Stabile di Potenza il prossimo 23 giugno alle 19, “Frontiera di pagine” (Aracne 2013), un volume in cui per la prima volta la psicologia dell’arte incontra la critica letteraria, scorrendo tra le pieghe della grande pittura, della poesia antica e moderna, della narrativa e del grande romanzo, in una raccolta di saggi critici. Si tratta di un progetto editoriale che nasce dalla collaborazione tra la casa editrice Aracne di Roma e il Polo Psicodinamiche di Prato. I contributi hanno un taglio innovativo per la lunghezza, a metà tra un breve articolo e un saggio, apprezzabili sia da un pubblico specializzato e sia da un target più vasto. Presentato in anteprima al Consiglio Regionale della Toscana a maggio, “Frontiera di Pagine”, la raccolta di saggi critici e di arte e letteratura di Irene Battaglini e del potentino Andrea Galgano, approda dunque nel capoluogo lucano nel Ridotto del Teatro Stabile, alla presenza del sindaco Vito Santarsiero e del direttore della Scuola di Psicoterapia “Erich Fromm”, Ezio Benelli, psicologo e psicoterapeuta. Modererà l’incontro Virginia Cortese, giornalista e critico letterario. La collezione si articola in quattro grandi capitoli: l’Immaginale, Continenti antichi e nuovi, Il fuoco della contemporaneità e Soste, ed è una intensa galleria di voci che si snoda su autori famosi e di nicchia, accomunati da una stessa tensione emotiva e conoscitiva. “In Frontiera di pagine – affermano gli autori - abbiamo voluto esplorare quelle dimensioni che normalmente sono appannaggio della critica o della storia dell’arte, con la chiave di lettura della psicologia, ma anche dell’antropologia e della filosofia estetica. Tuttavia psicologia – concludono - è studio, è indagine; non nella mente dell’artista, ma nel pensiero e nel sentimento, nell’intuito e nella sensazione, di quelle meravigliose espressioni del Sé che chiamiamo opere d’arte."

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