Margherita Pieracci Harwell con l’Introduzione (p. 9-21) e Alessandro Andreini con la Postfazione (p. 289-291) creano come una “cornice” speciale nella quale si colloca questo “ritratto” singolare di Margherita Guidacci delineato magistralmente da Anna Maria Tamburini.
Quest’ultima gentilmente mi ha inviato la sua opera, frutto di un percorso decennale di studio e, direi, di comunione con la Guidacci. Sono illuminanti alcune espressioni della lettera con la quale ha accompagnato il volume, definendo la Guidacci «donna che visse un’esperienza unica d’amore e di poesia. Poeta, traduttrice, docente universitaria, giornalista […] ci appare come una di quelle luminose figure del sempre rifiorente umanesimo fiorentino che ha fatto incrociare nel secolo scorso personalità del calibro di don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, p. Ernesto Balducci, Mario Luzi, Carlo Betocchi… Lontana dalle mode e dalle correnti letterarie, la sua opera ha la forza di una concretezza vagliata dalle prove della vita e testimonia, nei momenti più felici, come quelli più dolorosi, coerenza e libertà di pensiero; ma, soprattutto, a uno sguardo retrospettivo, riconosce nel proprio percorso esistenziale un “anticipo” di resurrezione, indicandolo al lettore: nel suo proprio percorso, il percorso di ogni uomo».[...]

Rivista di Scienze dell’Educazione Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium Anno LVIII Maggio Agosto 2020