L’Isola

Aspettiamo dai nostri moli interiori, quella nave, quella parola che verrà a liberarci dalle nostre gabbie dorate. L’isola è dentro, la casa che noi costruiamo è su questa isola.. La casa è l’eredità delle nostre storie antiche e odierne. Storie da elaborare o da ristrutturare dopo anni di oblio. Persone, volti, colori e profumi riempiono le nostre vite con cinescopi spesso più sorprendenti dei romanzi stessi. E noi viaggiamo dentro e fuori.  Le donne hanno una marcia spirituale in più, un po’ amazzoni e un po’ moire greche, compatte e allo stesso tempo cedevoli ai Lord senza nome della storia. Gli uomini sono più distanti, appaiono immutati e immutabili, mai isole. Un uomo ha bisogno di rimanere legato alla terra, ha bisogno di essere penisola. Una donna è capace di essere un’isola. La geografia dell’esistenza, eterna lotta tra cuore e pensiero, scrive e riscrive storie parlando di questa diversità. Non vi è chi ha torto o ragione. Sono solo dimensioni diverse nelle quali il dialogo è lama sottile, nave che viaggia verso l’altro in attesa che questi risponda dal molo. Se lo fa. Nel divino che ognuno ha scritto dentro, brilla quella scintilla che si fatica a riconoscere e che se per qualche motivo tentiamo di soffocare, ci sentiamo uccide. Le donne questa scintilla la sanno vedere e spesso ammettere. È il faro nella notte dell’esistenza. Ed è certo un duro lavoro insegnarla e descriverla agli uomini senza soccombere alle tempeste della vita.  […]

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