Il corriere romano

Con una esposizione di opere selezionate tra le tante che la sua multiforme attività ha prodotto, Marco Orlandi ha inaugurato ieri sera nei locali del ristorante " Il Chiostro " in Via Paolina a Roma (un ex convento ora adibito a ricettività ) una sua personale dal suggestivo titolo di " Frammenti ".Perché " Frammenti "?Perché Marco è più di un artista, è un completo e preparato rappresentante delle realtà umane in tutti i loro aspetti più reconditi: da quello più essenzialmente pratico a quello onirico, da vero e proprio sognatore riesce a rappresentare nei suoi bellissimi quadri, esposti fino al 20 dicembre 2010, pensieri e sentimenti che trascendono la ragione e la effettiva realtà delle cose, la interpretano e la espongono in una consonanza di espressioni, di atteggiamenti e di profonda, silenziosa sonorità come se chi osserva vivesse intensamente ciò che Marco intende trasmettergli, acquisendo così il significato, il pensiero, il messaggio che l'artista vuole lanciargli.Orlandi è un artista che riesce a vedere chiaro e perciò sa inventare immagini, poesie, musiche che riescono a perforare la barriera spazio-temporale della mente per immettersi nella memoria di colui che, interessato, si rivolge a lui per " capire " e per arricchire il suo scibile.Egli sa bene che deve restare nei limiti dell'umano conformismo e continuamente, però, cerca di svincolarsene, pur adeguandosi per allineare la sua vita a ciò che la società che ci circonda esige, ma non si esime dall'inventare, dal creare, anche dall'insegnare che bisogna vivere anche ai confini della realtà perché egli è un creativo e come tale può spaziare nell'etere liberamente per raggiungere lo scopo che l'arte gli prefigge: trasmettere al mondo il messaggio tipico dell'artista che la vita è bella e che senza l'artista non potremmo apprezzarne il significato. Marco è un visionario, un poeta al limite tra Magritte e Warhol, che incarna la figura e gli ideali di un " facitore d'arte " in grado di raccordare gli ideali di un passato grandioso e, pertanto, gratificabile dell'aggettivo di " antico ".Tutto questo ci è apparso ieri sera dopo aver vissuto alcune ore belle con Marco Orlandi, dopo aver visionato alcune sue opere affisse alle pareti del ristorante e dopo aver goduto della luce intensa e meravigliosa trasmessa da alcune sue creazioni più prettamente pratiche: totem realizzati con materiali i più variegati, dalla carta di banano al vetro di Murano misto a resina, dal legno incastonato di perle alla resina mista a petali rosso fuoco.Un ritratto di Karol Józef WojtyÅ‚a, papa Giovanni Paolo II, in particolare, ha colpito ieri la nostra osservazione: quel capo reclinato e sofferente, quel pastorale al quale sembra abbrancarsi per sorreggersi, indica al mondo la sofferenza vera di un uomo, di un cristiano che sembra voler reggere le sorti del mondo, di quel mondo che l'arte, la bravura, la sincerità di Marco Orlandi vuole far conoscere in tutti i suoi aspetti e pensieri agli uomini di questo poco fortunato inizio di secolo.La mostra è realizzata con la supervisione di Patrizia Iannone Presidente dell'Associazione Gust'Arte, con la sponsorizzazione dell'Azienda Agricola Predio Potantino di Proceno ( VT ) che ha presentato e posto in simpatica degustazione i suoi bio prodotti e dell'Azienda Ape Regina di Subiaco che ha esposto e fatto degustare le sue marmellate, confetture e gelatine oltre che la sua produzione di cioccolateria.L'Azienda Vinicola Casale del Giglio ha fornito i vini che hanno accompagnato tutte le degustazioni, particolarmente gradite dai numerosi visitatori della mostra.

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