Teatri e culture
”Andrea Compatangelo. Un capitano dimenticato”. La presentazione del libro di Roberto Mendoza al Museo del Sannio

La grande storia è fatta di tante piccole storie e di tanti eroi troppo a lungo dimenticati. È quanto sembra essere successo ad Andrea Compatangelo protagonista del libro ieri presentato al Museo del Sannio in un incontro organizzato dal Cif Provinciale di Benevento e da Teatri e Culture. “Andrea Compatangelo.
Un capitano dimenticato” (Aracne edizioni) questo il titolo del lavoro di Roberto Mendoza, scritto seguendo una serie di circostanze casuali che hanno riportato alla memoria un eroe dimenticato, un beneventano che, commerciante in Russia, riuscì con una serie di rocambolesche avventure a liberare dalla prigionia dell’esercito austroungarico migliaia di prigionieri istriani, friulani, dalmati e fingendosi militare, organizzò un battaglione formato dagli stessi e denominato "Savoia" con il quale combatté contro i bolscevichi, a fianco dell'Armata Bianca e delle truppe cecoslovacche.
Riuscì nel suo intento e la sua avventura ha quasi il sapore del miracolo, ma perché fu poi dimenticato? Solo ipotesi quelle cui si è giunti ieri: probabilmente il fatto di essersi finto militare, pur con lo scopo preciso di portare salvezza ad altri, ha fatto preferire la dimenticanza o forse perché a Benevento, in realtà il nostro eroe è rimasto solo per i primi 12 anni della sua vita (rimasto orfano, infatti si trasferì da via Annunziata, dove era nato, a Napoli, città di origine di sua madre).
Di certo si continuerà, alla luce di un carteggio recentemente ritrovato a studiare la sua figura ed eventualmente si cercherà di ricostruire, come auspicato dallo studioso Lamberto Ingaldi, anche il periodo di permanenza in città di Andrea Compatangelo.
All'incontro moderato da Elide Apice di Teatri e Culture hanno partecipato Daniela Napolitano, Presidente CIF Provinciale di Benevento; sono intervenuti l’Onorevole Franco Marini, Presidente Comitato del centenario della I Guerra Mondiale; Mario Pedicini, già Provveditore agli Studi di Benevento; l'autore Roberto Mendoza, già magistrato di Corte d'Appello; Domenico Uliano, cultore della materia.
Le conclusioni, dopo un’ampia discussione in merito all’argomento trattato sono state affidate all’onorevole Franco Marini.
“Il mio interesse per questo libro – ha dichiarato – è legato allo scopo del Comitato del Centenario, costituito da tredici storici tra i più importanti in Italia. Siamo convinti che bisogna alimentare la memoria delle storie dei protagonisti di quella guerra, giovani e giovanissimi provenienti anche dal sud d’Italia e mandati a combattere ai confini.
Credo che il vero senso dell’unità d’Italia sia nato proprio in quel periodo, quando in tanti, diversi per origine e lingue parlate, si sono trovati a combattere sotto una stessa bandiera nella difesa della patria.
Sono d’accordo con la domanda posta dall’intervento del professore Lamberti: Chi sono oggi i Compatangelo? Possiamo risalire nella ricerca alle origini della famiglia e vedere se ci sono discendenti? Auspico, quindi, la possibilità di continuare nella ricerca di cui oggi si sono resi pubblici i primi risultati”.

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