Il significato della sofferenza ne ‘Il Natale del 1833’ di Mario Pomilio
Percorso letterario, storico e teologico
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Il 25 dicembre 1833 Alessandro Manzoni perde l’adorata moglie Enrichetta Blondel. Nell’animo del grande letterato subentra una pensosa e lancinante rivolta interiore, di cui si è fatto voce Mario Pomilio nel romanzo Il Natale del 1833. A venticinque anni dalla scomparsa dello scrittore abruzzese, Piermarino Gherlone indaga il significato della sofferenza manzoniana (in realtà anche pomiliana e umana) non solo da un punto di vista letterario (e alquanto storico), ma alla luce della Parola di Dio. L’immenso interrogativo: “perché soffrire?”; o ancora: “perché l’innocente è sottoposto a una prova ingiusta e terrificante?”, nel riferimento alla visione biblica trova una risposta misericordiosa e appagante. L'opera è divisa in tre parti. La prima raccoglie il dolore emergente dagli scritti di Bernanos, Dostoevskij, De Unamuno, Gide, Mauriac, Von Le Fort, Silone e lo raffronta con lo strazio di Manzoni/Pomilio. La seconda scandaglia il senso della “parola sventura” che impregna i sette capitoli del romanzo. La terza ne studia i personaggi. Segue un commento-analisi delle fonti che lo hanno ispirato.
pagine: | 480 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-9673-4 |
data pubblicazione: | Ottobre 2016 |
marchio editoriale: | Aracne |

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