Tris

A – Narrativa

Il trucco. Anche nella persona apparentemente perfetta, che risulti “kalos kai agathos”, bella e buona da ogni punto di vista, non c’è comunque un lato oscuro, un difetto, un “trucco”? Il racconto gira intorno a questa domanda e più in generale ad alcuni risvolti della natura umana. Antonio Bindi è un giovane bellissimo, cortese, ricco, voglioso di famiglia e di figli, un “giovane meraviglioso”. Addirittura troppo secondo la protagonista di questa storia, collegata per molti versi per lo più impliciti alla figura di questo “ragazzo d’oro”. Vuole saperne di più. Indagherà, a suo modo, fino a scoprire se il trucco c’è davvero finendo per mettere insieme la propria vita con la vita del suo indagato.
L’ottavo giorno. Uno sceneggiatore deve descrivere l’incontro tra Re Salomone e una vergine adolescente. Non ci riesce. Quando si tratta di storie d’amore o di sesso ha un blocco. Ha ovviamente nascosto questa sua incapacità all’ambiziosissima produttrice che comincia a tormentarlo. Per capire che cosa lo freni rivive nei dettagli il suo rapporto col sesso. Invano, non si sblocca. Quando sta per arrendersi e perdere reputazione, lavoro e una donna cui tiene, inaspettatamente proprio Re Salomone viene in suo aiuto. Il tutto, giocato sul filo dell’assurdo e dell’improbabile.
La sposa armena. Il racconto è la rielaborazione romanzata di una storia vera, drammaticamente esplosa sullo sfondo del genocidio perpetrato dall’impero turco oltre cent’anni fa. Protagoniste sono una madre e una figlia, divise da una scelta tragica che segnerà per sempre le rispettive esistenze. Nella dissoluzione del loro rapporto si stagliano le lacerazioni di un popolo perseguitato, i conflitti di coscienza, il bisogno disperato di perdono. Un’odissea scandita dall’orrore, ma anche dalla capacità di reazione, dalla speranza, dall’aspirazione alla rinascita. E su cui si erge, sopra la catena di affetti e di dolori, la forza degli imperativi morali.

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