Maestri di scuola, maestri di pensiero
La scuola tra letteratura e vita nella seconda metà del Novecento: Pasolini, Sciascia, Mastronardi
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Nella storia dell’Italia post-unitaria la scrittura letteraria dei maestri-scrittori ha assunto un’importanza straordinaria, perché proprio la scuola ha dovuto affrontare i problemi fondamentali, e tuttora in parte irrisolti, di formazione dell’unità culturale, umana e linguistica della nazione. L’autrice affronta il nodo interpretativo di questa narrazione compiendo una scelta esemplare: tre ‘maestri’, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia e Lucio Mastronardi, che sono stati scrittori e intellettuali e che hanno vissuto in un’aula scolastica un momento determinante della loro esperienza esistenziale. Per tutti e tre, la scuola fu il luogo di una delusione ma anche della denuncia, humus originario del loro impegno civile, contro la degenerazione del capitalismo e le storture di una società iniqua che vanificava l’utopia democratica ed egualitaria su cui la scuola di massa era nata o stava nascendo: eroi moderni del racconto di un’umile Italia che vive un’ultima stagione di ‘resistenza’ contro la trasformazione in una nazione senz’anima e senza cuore.
pagine: | 254 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-8887-6 |
data pubblicazione: | Novembre 2015 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | I nuovi critici | 23 |

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