Grottesco e riscrittura
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Arte impura, spesso accomunata al brutto, all'informe, all'erotico, alle impossibili fantasie della follia, il grottesco sembra sfuggire ad ogni facile classificazione. Anzi, del continuo attraversamento delle categorie estetiche e culturali esso sembra fare la sua caratteristica più propria, sino a farsi critica di ogni particolare confine e delimitazione; non rimozione, ma «continuo spostamento, riscrittura e ridefinizione e, in ultima istanza, critica radicale del concetto stesso di margine, limes». Questo studio si propone di affrontare il fenomeno del grottesco letterario proprio nel suo molteplice rapporto con la riscrittura: nel recupero del corpo, «elemento a lungo dimenticato e rimosso», riportato dai margini al centro della rappresentazione; nella riscrittura dei confini e delle proporzioni, tanto del corpo rappresentato quanto della rappresentazione stessa; infine, nel suo riferirsi già sempre a un che di esterno all'opera, sia esso un altro testo o una realtà da riscrivere. Queste prospettive teoriche, affrontate nella prima parte del libro, trovano corpo nell'analisi del Troilo e Cressida, «uno dei drammi più ambigui e bifronti di Shakespeare» e delle riscritture shakespeariane di Giovanni Testori, erede di Gadda e di Artaud.
pagine: | 288 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-5333-1 |
data pubblicazione: | Novembre 2012 |
marchio editoriale: | Aracne |

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