Antonio Gramsci e Hannah Arendt
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
Il lavoro si sviluppa in una comparazione fra il Gramsci politico e la Arendt impolitica. Fissate le coordinate logico-storiche del concetto arendtiano di rivoluzione (rivoluzione politica contro rivoluzione sociale, laddove solo la prima sarebbe vera rivoluzione, quindi guerra di indipendenza americana contro rivoluzione francese e rivoluzione bolscevica), si rinvengono i punti di riferimento della Arendt per introdurre, al fine della comparazione, la riflessione gramsciana sui temi della forza, della coercizione e del consenso che, dall’astrattezza arendtiana, il grande sardo riconduce sul terreno più solido della storia e della politica. In quest’ottica Gramsci risponde alla democrazia consiliare della Arendt con l’esperienza dei Soviet, specie nella variante costituita dai Consigli di fabbrica torinesi. Sul piano strettamente filosofico la dialettica rifiutata dalla Arendt ma accettata in toto da Gramsci, seppure in forme non identiche né a quelle hegeliane né a quelle crociane, consente a quest’ultimo di collocarsi sul terreno dell’organizzazione della politica nella forma del partito (moderno principe), mentre la Arendt permane sul terreno metafisico dello spontaneismo che dovrebbe autorganizzarsi.
pagine: | 200 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-3511-5 |
data pubblicazione: | Settembre 2010 |
marchio editoriale: | Aracne |

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