La ritmica
Ispirata ai concetti di John Curwen e aggiornata alle esigenze moderne

D – Saggistica varia

Il presente lavoro è frutto di oltre trent’anni di esperienza sul campo dell’educazione musicale di base, esperienza servita per mettere a punto una nomenclatura che potesse rendere sonoro l’aspetto ritmico della musica scritta. La proposta è fatta con la forte certezza che la ritmica — parte di un ricco e complesso aspetto formale della musica — sia assolutamente portante nella struttura interna del linguaggio musicale. L’esperienza didattica suggerisce che ogni neofita debba chiarire a sé stesso il “suono” della ritmica attraverso un linguaggio specifico, realizzato con fonemi elementari che risuonino nel pensiero di ogni fruitore. Da qui il mio impegno a educare non alla musica ma piuttosto attraverso la musica. Pure nello studio autonomo la ritmica deve essere riconosciuta all’interno di vissuti musicali vari e di valore. La gradualità e il rigore della progressione della presentazione hanno una loro logica consequenziale, che rende il percorso agevole e deduttivo. L’antologia, senza voler sostituirsi alla libertà degli educatori di offrire materiale estemporaneo nell’atto educativo, propone una traccia di possibili esercizi.Giovanna Bergamo, nata a Udine il 20 marzo 1948, si diploma in pianoforte nel conservatorio della sua città. Dopo gli studi superiori si specializza in Fisiopatologia per lo sviluppo fisico e psichico del fanciullo e da allora non abbandona mai lo studio e la ricerca delle strategie dei percorsi più idonei per relazionarsi con il mondo dell’insegnamento. Abilitata e vincitrice di cattedra a concorso si impegna per dieci anni nell’insegnamento nella Scuola Media. Segue il conferimento del ruolo nel corso di Didattica della musica al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia dove opera per otto anni prima del suo trasferimento al Conservatorio di Udine dove insegna attualmente ricoprendo la cattedra di Direzione di coro. Nel 1978 pubblica il suo primo lavoro didattico, Il mio primo quaderno di pianoforte, in cui si evince il suo pensiero strutturalista. Da sempre sente la necessità di dare un chiaro e concreto aiuto a tutti gli allievi che si accingono a studiare l’alfabetizzazione musicale, attraverso lo studio della ritmica.

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