La forma della visione nel cinema di Kubrick
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
L’esemplarità della cinematografia di Stanley Kubrick nel mettere in forma visiva la realtà filmata attraverso l’inquadratura e il lavoro della macchina da presa. La nozione di metafisica filmica, i suoi correlati filosofici e i tratti tematici e figurativi che ne rendono possibile la rappresentazione, nel confronto fra lo stesso Kubrick e Tornatore. Ancora il dispositivo cinematografico e il suo accostamento alle tematiche della traduzione intersemiotica, riprendendo un filone di studi già tracciato da Eco e con particolare riguardo agli aspetti visivi della trascrizione fotografica. E infine le trasformazioni e i riassestamenti indotti dall’avvento delle tecnologie digitali nei più recenti sistemi di comunicazione di massa e nelle modalità cognitive ad essi soggiacenti. Sono questi i quattro nuclei concettuali, sviluppati in momenti diversi e qui rielaborati, che confluiscono in un testo unitario, concepito per esigenze didattiche ma utile anche per il lettore comune.Dopo essersi laureato in Filosofia alla “Sapienza” Università di Roma e aver conseguito il dottorato di ricerca in Semiotica a Bologna, sotto la guida di Umberto Eco, Maurizio Gagliano dal 2005 svolge attività didattica nell’ambito della semiotica cinematografica e televisiva presso l’Università di Messina. Da sempre interessato al rapporto fra pensiero, parola e immagine, in tempi recenti ha rivolto i propri interessi verso il linguaggio cinematografico e le complesse relazioni che lo legano alle nuove modalità di fruizione del prodotto audiovisivo. La passione per la fotografia è inoltre l’occasione per mettere alla prova e versare sul piano pratico e documentaristico le nozioni sviluppate sul piano della ricerca teorica.
pagine: | 160 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-3012-7 |
data pubblicazione: | Gennaio 2010 |
marchio editoriale: | Aracne |

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