Utopie perdute
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Il critico letterario Luigi Baldacci in una lettera privata ad un amico ha scritto: «Ho letto con molto piacere il libro di Bensasson… presenta forti spunti di interesse storico–politico… si notano due filoni uno narrativo e uno saggistico… si nota inoltre una grande esperienza umana e una scarsa esperienza letteraria, il che è forse un complimento».Quest’autobiografia si articola in tre parti. La prima intitolata La bohème dorata narra del periodo della giovinezza dell’autore a Tunisi nei primi anni Trenta e del club surrealista Le Circle magique. La seconda Les lendemains qui chantent parla dell’adesione e dell’impegno nel partito comunista tunisino. Il racconto diventa poi drammatico con le vicende della lotta antifascista: la deportazione e l’arresto, l’evasione e la latitanza. La terza parte Il disinganno racconta il periodo dell’attività nel partito comunista italiano e la delusione rispetto agli ideali di un tempo. La prima stesura di questo libro è infatti datata al periodo della disillusione: gli anni Sessanta.Ferruccio Bensasson è nato a Tunisi nel 1913. Dal 1936 al 1939 ha diretto la pagina di cronaca sindacale nel giornale «L’Italiano di Tunisi» e lavorato a “Il Giornale” di Giorgio Amendola. Nel dopoguerra giunto in Italia, ha lavorato al quotidiano “La Voce” ed è stato inviato speciale di «Vie Nuove». Impegnato in cariche politiche e amministrative nel PCI, nella Lega delle Cooperative e nell’INCA–CGIL, ha lasciato l’attività politica negli anni Sessanta. Vive oggi a Velletri.
pagine: | 360 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-1833-0 |
data pubblicazione: | Luglio 2008 |
marchio editoriale: | Aracne |

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