Fini umori
Poesie stoiche
B – Poesia
Tweet
SINTESI
La poesia di Peruzzi rifugge dal canto e non teme la dissonanza e lo stridore ironico, anzi vi cerca salvezza, come dopo una catastrofe in cui si sono inabissate le parole e le cose. Se la realtà si è fatta muta, linguaggio equivoco, spetta alla poesia come direbbe Benjamin “ricomporre l’infranto”, disponendosi all’ascolto del rumore del mondo. Stoicamente, suggerisce Peruzzi. Perché anche nelle cose ci sono lacrime, anche nelle cose c’è compassione. (Sergio Givone)Queste poesie di Peruzzi sono percorsi di un ragionamento o di una ricerca realizzati con immagini, spesso in movimento: ora geometriche ora di tenera e svagata quotidianità. Il linguaggio è aspro, puntuto, scoglioso e le parole appaiono inizialmente annodate obbligando a un ripensamento. Sono poesie talvolta serie come in un teorema con cui si ricercano formule e un ipotetico centro, talvolta scherzose come in reali giochi di uccelli o in sofisticati bisticci retorici. Sempre consapevoli del lavoro di comprensione della realtà che si fa al di fuori della poesia e che qui compare come un’eco e un’onda che dà spessore. (Teresa Serafini)
Sommessamente beffardo il dire poetico di Peruzzi si esercita in quell'ingarbugliato groviglio di fili linguistici che legano la libertà della mente al peso dell’esistere. Tra il gorgoglio dell’idioma e il capriccioso rimbalzo fonetico della parola la sua poesia si spinge nel cuore giocoso (ma non giocondo) del linguaggio. Vi si spinge “stoica mente": come un analista impietoso o come un ironico scalco. Al lettore sono offerti i nervi sottili e sottilmente dolorosi che congiungono il senso e il non–senso: nella mente e nell’esistere. Anche per Peruzzi, come per Zanzotto, la poesia è quel serissimo “gioco per cui ne va della vita, in ogni senso”. (Fabrizio Desideri)
pagine: | 140 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-0729-7 |
data pubblicazione: | Settembre 2006 |
marchio editoriale: | Aracne |

SINTESI
