Dalle aree dismesse verso nuovi paesaggi
Esperienze del corso di Architettura dei parchi e dei giardini, anno accademico 2003-2004, Facoltà di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
A cura di Anna Aragosa, Matteo Petraroia
Massimo Carfora Lettieri, Vincenzo De Biase, Rosa Nave
Introduzione di Vito Cappiello
Massimo Carfora Lettieri, Vincenzo De Biase, Rosa Nave
Introduzione di Vito Cappiello
Area 08 – Ingegneria civile e Architettura
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SINTESI
Le aree dismesse costituiscono oggi il grande patrimonio “di riserva” delle conurbazioni italiane. Il loro valore è, allo stato attuale, ancora sottovalutato, non tanto dagli immobiliaristi, quanto dagli amministratori pubblici, e non dal punto di vista funzionale, quanto piuttosto per il “potenziale creativo” che potrebbero sviluppare, se usate come aree speciali in cui attuare programmi speciali, che diano “voce” (o, meglio, “forma") ai “portati” particolari delle “molte città” presenti nella metropoli. Certamente le aree dismesse possono costituire anche aree di riequilibrio per gli standard, per la riqualificazione residenziale, ecc., ma far precedere l'aspetto funzionale a quello “creativo” dell'invenzione di alcune “qualità speciali” nell'urbano costituisce un abbassamento del tiro che autocensura anche la reinvenzione dell'urbano stesso, diversamente da quanto dimostrano, invece, sia gli esempi per lo più europei richiamati nei vari saggi che compongono questo volume, sia le sperimentazioni condotte dagli studenti di questo corso.
pagine: | 164 |
formato: | 25 x 16 |
ISBN: | 978-88-548-0395-4 |
data pubblicazione: | Febbraio 2006 |
marchio editoriale: | Aracne |

SINTESI
