Dispatrie lettere
Di Blasi, Leopardi, Collodi: letterature e identità nazionali
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
Tweet
SINTESI
L’aggettivo “italiana”, per la nostra letteratura, è stato (e in parte è ancora) ben più che un attributo denotativo, essendole stata assegnata dalle classi dirigenti e dal ceto intellettuale egemone, già all’indomani dell’unità d’Italia, quella funzione determinante e centrale nella costruzione dell’identità nazionale. Una funzione identitaria non dissimile da quella attribuita alla letteratura nazionale, inoltre, è stata imposta alla produzione narrativa e lirica della Sicilia della Nuova Italia. Anche sulla scorta di queste premesse si è analizzata, in queste pagine, la figura e l’opera dell’illuminista palermitano Francesco Paolo Di Blasi, si è riletta l’operetta morale Il Parini ovvero della gloria per una rivalutazione del Leopardi teorico della letteratura e critico della cultura, si è provato a verificare la fondatezza di un’interpretazione delle Avventure di Pinocchio quale paradigma dell’italianità. Prendendo in prestito un’efficace neologismo coniato da Luigi Meneghello, è forse possibile ripensare “dispatrie” le nostre lettere, per provare a liberarle dai gravami che ne hanno condizionato la ricezione.
pagine: | 96 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-0112-7 |
data pubblicazione: | Gennaio 2006 |
marchio editoriale: | Aracne |

SINTESI
